Misteri della legione scomparsa in Scozia
Nel 140 a.c., vent'anni dopo l'inspiegabile scomparsa della Nona legione nelle montagne scozzesi, il centurione Marcus Aquila arriva in Britannia da Roma per risolvere il mistero e ripristinare la reputazione di suo padre. Accompagnato dal suo schiavo britannico Esca, Marcus attraversa il Vallo di Adriano nelle sconosciute highland della Caledonia, per onorare la memoria di suo padre e riprendere il perduto emblema d'oro, l'Aquila della Nona legione. Il film, di Kevin MacDonalds (The last king of Scotland), è tratto da «L'Aquila della IX Legione» (The Eagle of the ninth), romanzo storico del 1954 scritto da Rosemary Sutcliff, ambientato nella Britannia Romana nel II secolo d.C. e incentrato sulla vicenda di un giovane centurione che vuole scoprire la verità sul destino della IX Legione Hispana (all'epoca piuttosto screditata) e sulla fine di suo padre, centurione anziano della stessa legione. Il romanzo ebbe un tale successo che l'autrice ne fece una trilogia: concepito come libro per ragazzi, oggi è considerato un classico universale. Il titolo si riferisce al vessillo della Nona Legione dell'esercito romano, che scomparve in Caledonia (l'attuale Scozia) nel secondo secolo dopo Cristo, e che il giovane Marcus Aquila volle recuperare cercando anche di scoprire cosa fosse successo al condottiero della legione, suo padre Flavius Aquila, e ai suoi cinquemila uomini. Nella realtà storica, nulla si riuscì a sapere di questa legione che aveva osato avventurarsi oltre i confini del Vallo di Adriano, presumibilmente massacrata dalle feroci tribù barbariche che abitavano quelle terre inospitali. Per la fiction e la Sutcliff, invece, il centurione Marcus riesce nel suo intento: rintraccia i superstiti, combatte contro i barbari e recupera il simbolo sacro riscattando così la reputazione del padre. Ma in battaglia, quando Marcus e i suoi uomini formano la ben nota testuggine per affrontare i selvaggi britannici capeggiati da uno sciamano invasato, egli viene ferito gravemente. Grazie all'anziano zio (uno straordinario Donald Sutherland), che compra per lui lo schiavo Esca (Jamie Bell) - a cui Marcus aveva salvato la vita in un'arena gladiatoria - il giovane legionario guarirà per portare a termine la sua missione. Fino alle scene finali (le uniche un po' superficiali e ridicole), in cui i due protagonisti sono ricevuti dall'imperatore Adriano per restituirgli la sacra icona recuperata dalle barbare popolazioni. Il massacro della legione ha rafforzato l'orgoglio inglese che riuscì a infliggere una umiliante sconfitta a un esercito super addestrato. Mentre per gli scozzesi la storia è simbolo della lotta tra highlanders contro imperialisti inglesi. Ma gli storici ritengono invece che la legione non scomparve: in realtà si trasferì dal freddo della Britannia all'Oriente, dove fu sconfitta dai Persiani nel 160 d.C. Ma sono solo ipotesi. Certo è che lo scrittore Fronto racconta come durante l'impero di Adriano (117-138 d.C.) molti romani venissero uccisi dalle feroci tribù britanniche, tanto che i Britannici, al tempo di Adriano, non potevano essere controllati dai Romani. L'imperatore stesso visitò l'isola nel 122 e si rese conto che l'unico modo per assicurare una stabilità interna era costruire un muro che non consentisse ai ribelli di ricevere aiuti dagli alleati del nord. Quel muro divise due culture e due comunità britanniche. L'origine dei regni indipendenti di Scozia e Inghilterra devono perciò ricercarsi nella sconfitta della Nona Legione Romana circa duemila anni fa.