Brignano detective col sorriso

Immaginatelocon un pistola in mano, in un commissariato. Mentre fa l'ispettore e combatte i criminali. Magari con un fratello (molto) più giovane - un piccolo genio - che lo aiuta nelle indagini. È «Fratelli detective» (nel cast anche Fioretta Mari e Serena Autieri) la nuova fiction firmata Mediaset in onda dal 16 maggio in prima serata su Canale 5. Chi ben comincia è a metà dell'opera, si dice, e probabilmente il pubblico apprezzerà con gli ascolti questo lavoro visto il tono della prima puntata. Che funziona. Brignano - nei panni dell'ispettore Forti - deve affrontare una rapina in banca (dieci ostaggi), nella zona di sua competenza. Con i colleghi corre a sirene spiegate sul posto. E tratta con i malviventi. Che chiedono le chiavi della cassaforte, soldi e un pulmino con i vetri oscurati. Il suo collega Orsi, che abbiamo già visto in «Tutti pazzi per amore 1-2» (al secolo Luca Angeletti), si tuffa dentro a questo caso. Di più, si traveste da direttore di banca ed entra «disarmato» nell'edificio. Ma non ha fatto i conti con i rapinatori, che hanno una complice all'interno, un finto-ostaggio. Quest'ultima non esita a puntargli una pistola sulla tempia. I ladri, fingendosi ostaggi liberati, riescono a uscire con il malloppo dalla banca. È tutto organizzato, un aereo è pronto a partire da Ciampino. Se non fosse per un bambino. È il fratello di Brignano interpretato, sul piccolo schermo, da Marco Todisco. Il bello è che non siamo di fronte al classico poliziesco (scontro tra bene e male e cose di questo genere) perché l'opera è davvero buffa, vista la presenza di Brignano. Che fa ridere sul palco di un teatro, sul set, in una fiction o al cinema (ha fatto ridere anche mentre presentava questa serie, di 6 puntate), spalleggiato dalla regista, la spumeggiante Rossella Izzo (presto la vedremo anche nel ruolo di produttice). Dopo essersi lamentato degli orari martellanti di lavoro a cui è stato sottoposto, Enrico Brignano ha così commentato: «Presenterei questa fiction anche a Cannes - dove non si presentano fiction - Tanto che ci vuole, uno va all'agenzia di viaggio e compra il biglietto».