Arte da record

Forse per spiegare il continuo, inarrestabile boom dell'arte contemporanea, nonostante la crisi, può essere utile un aneddoto di fine Ottocento. A Parigi, un ricchissimo banchiere era impegnato a crearsi la fama di grande collezionista che non badava a spese. Così comprò diversi quadri del pittore allora più caro, l'accademico, ma tecnicamente strepitoso William Boguereau, artista a cui un giorno il banchiere rimproverò perfino di non essere abbastanza costoso per le sue sterminate ricchezze. E così si mise alla ricerca di pittori ancora più quotati che gli permettessero di sfoggiare l'arte come vero e proprio status symbol. Ecco, anche oggi si assiste ad una corsa sfrenata al record, alla firma, al prezzo inarrivabile. E se la crisi non ha in realtà toccato coloro che possono permettersi di spendere anche decine di milioni di euro, è pur vero che essa ha portato maggior attenzione alla qualità delle opere. Così, ad un anno di distanza dal record di 75 milioni di euro per «L'uomo che cammina» di Alberto Giacometti che superò il precedente record di Van Gogh, si annunciano tre aste di Sotheby's a Londra nella prima metà di febbraio che potrebbero raggiungere risultati eccezionali. L'8 andrà all'incanto con una stima compresa tra i 12 e i 18 milioni di sterline «La Lecture» di Picasso, del 1932. Fu dipinto a pochi giorni di distanza da uno dei suoi capolavori più celebri, «La Reve», e anche in questo caso ne era protagonista la sua ultima fiamma, Marie-Therese Walter, conosciuta quando lei aveva solo 17 anni. Così fu svelato al mondo l'amore di Picasso per la giovane modella, nonostante l'artista fosse ancora sposato con la ballerina Olga Khoklova. E nell'opera che andrà all'asta sono percepibili, nonostante la fervida sperimentazione pittorica, quelle forme morbidamente sensuali che facevano impazzire Picasso. Il record dell'opera di Giacometti ha rilanciato alla grande l'interesse dei collezionisti per la scultura. E così ci sono grandi attese intorno alla statua, alta più di due metri e dipinta a mano, di Marino Marini intitolata «L'idea del cavaliere». La stima è compresa fra 3,7 e 4,5 milioni sterline ma Helena Newman di Sotheby's Europa profetizza un nuovo record per l'artista perché l'opera «soddisfa i gusti di un mercato globale in espansione». E così due altre opere di Giacometti compaiono anche in questa sessione di vendita: un busto in bronzo del fratello Diego (3,5-5 milioni di sterline) ed un ritratto ad olio su tela del medesimo soggetto (3-5 milioni). Star dell'asta dell'11 febbraio è un inquietante trittico di Francis Bacon in cui l'artista ritrae l'amico nonché grandissimo pittore Lucian Freud: la stima oscilla tra i 7 e i 9 milioni di sterline. Né va trascurata una serie di quadri commissionati a Chagall da una famiglia di collezionisti privati per la sala da pranzo della loro residenza: due opere di tema biblico, entrambe valutate tra 3,5 e 5 milioni di sterline, si affiancano a due dipinti dedicati alla danza e alla musica, stimati fra 2 e 3 milioni. Un'ultima curiosità: nell'asta del 15 febbraio si venderanno i semi più cari della storia, un quintale di semi in porcellana dell'artista cinese Ai Weiwei, identici a quelli dell'enorme e coinvolgente installazione presentata nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra. L'arte va forte, sembra un antidoto alla crisi e non butta via niente.