Da Belen alla bandiera ecco le spine di Sanremo

Un Festival pacificato? Il volemose bene del centocinquantenario dell'Unità? Figurarsi. Spingarde e colubrine faranno volare palle per ogni dove, e i polemisti, i notisti di costume e i vignettisti di satira si fregano già le mani. Su più fronti. Vediamoli. La conduzione. Come è apparso ovvio sin dalla conferenza stampa dell'altro ieri, Morandi è il vaso di coccio in mezzo alle due gnocche di ferro delle partner. Con varie scuse (tutte graziosamente campate in aria) Belen e la Canalis sono state invitate a disertare il vernissage: avrebbero tolto visibilità al vecchio Giberna, perchè tra le girls scorre elettricità e rivalità, e perchè di questi tempi sono molte le domande capziose da fare a due così. A parte quelle che riguardano Corona e Clooney. Il palo. Quei geni del male degli autori hanno pensato che dopo lo strip da burlesque di Dita Von Teese, quest'anno il "momento pruriginoso" potesse essere rappresentato dal lancio mediatico della "pole-dance": quello dove una ballerina si struscia contro una pertica piantata in mezzo al palco. Un criptico riferimento all'attualià? Dannato sia chi pensa male, disse Edoardo II raccogliendo la giarretteria dell'amante. Il vincitore. Dopo le furibonde polemiche del 2010, il televoto sarà temperato con vari accorgimenti, e tendenzialmente dovrebbe risultare credibile. Ma alla fine, a giocarsela potrebbero essere le due "talentine" sfornate dalla tv. Emma Marrone (coadiuvata dal gruppo rivelazione dei Modà) ha con "Arriverà" un pezzo ultraradiofonico, e comunque vadano le cose sarà un successo. Nathalie Giannitrapani potrebbe però tentare lo scherzetto alla rivale, perchè "Vivo sospesa" è una canzone di gran classe, che cresce nota dopo nota con un incedere maestoso. Vincesse lei, sottolineeremmo il paradosso di un Festival segnato dal marchio di "X Factor", cioè la gara canora chiusa per sempre per non far ombra ad "Amici". Occhio alla outsider di ritorno Giusy Ferreri: "Il mare immenso" è un rock-pop a ondate, ma non è malaccio. La critica (che ha diritto di voto, finalmente) si orienterà su Luca Madonia, con Battiato direttore d'orchestra. Politica e società. Vi sorprenderà la vena cantautorale di Al Bano: in "Amanda è libera" affronta la storia vera di una prostituta nigeriana assassinata a Livorno tre anni fa. Con tanto di acuto finale strappacuore. E occhio al finto stralunamento di Tricarico, che in "3 colori" ammonisce "quelli nella nebbia che hanno la bandiera verde": ma i leghisti si rifaranno con il dialetto comasco di Davide Van Der Sfroos. Quanto alla aolita canizza davanti all'Ariston, ci penserà il popolo viola, che accorrerà in massa per intonare "Bella Ciao". Dai, ci divertiamo pure stavolta.