Il ritorno del Camaleonte

L'antesignano dei tutti i supereroi sbarca sul grande schermo a distanza di 75 anni dalla sua nascita. «The Green Hornet» (il Calabrone Verde) personaggio ideato da George W. Trendle e Fran Striker per un serial radiofonico statunitense nel 1936 è ora un film (riconvertito in 3d) che nel primo weekend ha incassato in Usa 40 milioni di dollari. Ora esce (distribuito da Sony dal 28 gennaio) nelle sale italiane, diretto dal francese Michel Gondry, visionario regista (premio Oscar per «Eternal Sunshine of Spotless Mind») che con 120 milioni di budget battezza l'esordio del suo primo kolossal. Britt Reid (Seth Rogen), figlio del più importante e rispettato editore di Los Angeles, conduce un'esistenza dissipata all'insegna del divertimento, fin quando suo padre (Tom Wilkinson) muore misteriosamente, lasciandogli l'impero economico in eredità. Britt stringe allora un'improbabile amicizia con uno dei più geniali impiegati del padre, Kato (Jay Chou), con il quale si ritrova a fare per la prima volta qualcosa d'importante, combattere il crimine. Ma per farlo, entrambi diventano criminali: Britt come «Green Hornet» e Kato grazie ad un'arma a quattro ruote di sua invenzione, un po' retrò ma tecnologicamente avanzata (The Black Beauty), sulla quale gira anche la nuova segretaria di Britt, Lenore Case (Cameron Diaz). Tutti insieme iniziano a dare la caccia all'uomo che controlla la malavita di Los Angeles, Benjamin Chudnofsky (Christoph Waltz). Il personaggio è un prototipo dei supereroi mascherati che qualche anno più tardi domineranno le riviste a fumetti. Il suo debutto radiofonico risale al 31 gennaio 1936 e in seguito è apparso in più media, tra cui un serial cinematografico, una serie televisiva e diversi albi a fumetti a partire dagli anni quaranta fino ad arrivare ai giorni nostri. Nel 1940 è stato protagonista del serial cinematografico della Universal (The Green Hornet) in 13 episodi, mentre in tv «Green Hornet» fu trasmesso dal 1966 al 1967 dal canale statunitense Abc con l'attore Bruce Lee nel ruolo di Kato, assistente del protagonista (interpretato da Van Williams). Il personaggio precorre di un paio d'anni la grande diffusione dei supereroi avvenuta a livello fumettistico nel periodo denominato Golden Age, iniziato ufficialmente nel 1938 con la creazione di Superman. Green Hornet ne anticipa infatti alcune caratteristiche: la doppia identità, per cui solo poche persone sono a conoscenza del fatto che dietro il combattente del crimine Green Hornet si nasconde Il proprietario editore del giornale «Sentinel». Inoltre, quando combatte la malvita, indossa una maschera, un cappello e una giacca verde, un costume che lo identifica come il nemico del crimine chiamato Calabrone Verde: l'identificazione tra la sua azione come vigilante e il costume che indossa è molto simile a quella che trasforma Bruce Wayne in Batman, Uomo Pipistrello, ma quest'ultimo verrà creato da Bob Kane nel 1939, tre anni dopo il debutto di Green Hornet. Infine, la presenza di Kato come suo aiutante nel combattere il crimine crea un duo caratterizzato da un leader protagonista (Green Hornet) e un aiutante in secondo piano (Kato), personaggio soprannominato in gergo sidekick, che dal 1940 sarà presente anche nei fumetti di Batman con la figura di Robin. Proprio per questa sua vicinanza al genere dei supereroi, Green Hornet diviene protagonista di una serie a fumetti a partire dal 1940, editi dalla Dynamite Entertainment. A parte il già annunciato sequel, nel film l'azione sembra non riuscire mai a decollare, se non nel finale, dove in pochissimi minuti Gondry rientra in sé offrendo quel tocco artistico a tutta la pellicola, prima d'allora priva di quella personalità eccellente che il regista fa sospirare allo spettatore fino alla fine.