Obiettivo affascinante

L'eleganzaè fatta di dettagli, e Bruno Oliviero sa coglierli forse meglio di chiunque altro. Non è un caso se ha scelto il bianco e nero per immortalare le «sue» dive, senza «sporcare» le opere con gli abbagli che l'arcobaleno inevitabilmente crea; non è un caso se è diventato con il tempo l'icona della fotografia d'autore. Oliviero non è un paparazzo, niente scatti rubati, appostamenti e gossip. Da lui le star del cinema, del teatro e della televisione entravano (ed entrano) consapevoli di mettersi nelle mani di un artista. Diventano modelle, e l'obiettivo di Bruno non fotografa ma crea. Uno sguardo, una posa fa la differenza; anche la bellezza più prorompente acquisisce grazia. E fa strada. Eh sì, perché nel book di trent'anni di carriera di trovano dive affermate come giovani promesse poi diventate anch'esse protagoniste dello star system internazionale. A scorrere le didascalie del libro omaggio alla carriera «Prime donne - Istanti d'autore», edito da Curcio, c'è da perdere la testa. Il volume, composto da 204 scatti, è una collezione dei migliori ritratti prodotti da Bruno Oliviero negli anni Ottanta e Novanta. Immortalano agli esordi attrici oggi conosciute il tutto il mondo come Ornella Muti (è stato Bruno Oliviero a ritrarre per la prima volta la bellezza della musa di appena 14 anni), Agostina Belli, Claudia Cardinale, Isabella Ferrari. Non mancano i ritratti delle grandi dive: splendide e di rara eleganza Sofia Loren («Ebbi il coraggio di rimandare il servizio fotografico - racconta Oliviero - perché era molto stanca, essendo l'ultimo giorno di lavorazione di un film che stava girando. Rimase molto colpita dal mio gesto e da allora è iniziato un bel sodalizio professionale che si è protratto per anni»), Catherine Deneuve, Liza Minnelli, Jodie Foster. E poi una serie di altri personaggi oggi famosi ma ancora acerbi nell'obiettivo di Bruno: Lorella Cuccarini, Martina Colombari, Claudia Gerini, Sabrina Ferilli, Anna Falchi, Simona Ventura. E ancora icone sexy degli Anni '70 come Edwige Fenech, fino alle più vicine Naomi Campbell, Eva Herzigova, Kate Moss e Charlotte Rampling. E poi insospettabili «modelle» come Rosella Sensi o la futura (ex) moglie di Berlusconi, Veronica Lario. I contributi di Roberto D'Agostino, Pier Francesco Pingitore, Remo Girone, Daniela Santanchè, Silvana Giacobini e Valeria Marini accompagnano il lettore nel viaggio attraverso il fascino. Ma il libro non è solo un tributo alla divina bellezza. L'arte ha superato se stessa, creando una vera e propria mise en abyme: le fotografie celebrano le dive e allo stesso tempo magnificano il lavoro dell'artista. Spiega Bruno Oliviero: «Il bianco nero è molto affascinante, rende perfettamente il senso della vita. E poi la fotografia è nata in bianco e nero, è come un ritorno alle origini, in un momento nel quale intorno a noi c'è troppo colore, troppi effetti Photoshop, giochi di luce pirotecnici. Il bianco e nero è carico di emozioni». La parola chiave della vita di Bruno Oliviero, quella artistica come quella personale, è proprio «emozioni». Per questo le sue foto hanno un'anima, per questo il pubblico le ama.