di CARLO ANTINI Sentire Al Bano che canta «Va' pensiero» sul palco dell'Ariston vale da solo il prezzo del biglietto.

Percelebrare i 150 anni dell'unità d'Italia, il Festival ha scelto le quattordici canzoni che rappresentano meglio la storia del nostro Paese. E ce n'è per tutti i gusti. Chi se lo sarebbe mai immaginato quello stralunato di Tricarico intonare «L'italiano» di Toto Cutugno? Oppure il ritorno di Anna Oxa sulle note della celeberrima «'O sole mio»? Tutto questo accadrà sotto gli occhi inclementi delle telecamere di Raiuno nella terza serata del Festival, quella di giovedì 17 febbraio. Nelle scorse settimane era divampata la polemica sull'opportunità di mettere in scaletta anche «Bella Ciao» e «Giovinezza», inno del Partito Nazionale Fascista. Il polverone che si è sollevato ha convinto, però, gli organizzatori a cambiare rotta e cancellare dal programma due canzoni così politicamente «scorrette». Però, fino a ieri, in pochi conoscevano i retroscena. Li svela Gianni Morandi, gloria nazionale e padrone di casa del prossimo Sanremo. «Bella Ciao aveva tanti estimatori - racconta Morandi - Quanto a Giovinezza, invece, la situazione era più ingarbugliata. Nessuno voleva cantarla. Allora per non scontentare abbiamo deciso di toglierle tutte e due». «Un'altra bocciata di lusso è stata "Meraviglioso" di Domenico Modugno - gli fa eco Gianmarco Mazzi, direttore artistico del Festival - Ma dopo la splendida versione dei Negramaro nessuno ha più il coraggio di cantarla». Cosa rimane allora? «Parlami d'amore Mariù» nella rilettura alternativa che ne fanno i La Crus. Non saranno da meno i nuovi tesori da talent show: Nathalie si misurerà con la battistiana «Il mio canto libero» mentre Emma Marrone e Modà (in pole position per la vittoria finale) guardano a Morricone e Joan Baez con «Here's to you - La ballata di Sacco e Vanzetti». Per gli stagionati Patty Pravo e Roberto Vecchioni ci saranno «Mille lire al mese» e «'O surdato 'nnammurato». Dalla Sicilia con furore con la coppia Franco Battiato-Luca Madonia che intonerà «La notte dell'addio». Fino alla «Mamma» strappalacrime di Anna Tatangelo. Chi gioca al televoto si scaldi i polpastrelli. Viva l'Italia, Van De Sfroos permettendo.