Caccia alla materia oscura

diANTONIO ANGELI Cosa accidenti sia nessuno lo sa: ma di certo è la «colla del cosmo» che, senza la materia oscura, non potrebbe esistere. Quello della materia oscura è uno dei più grandi misteri dell'astrofisica. Di questo elemento, che costituisce 1l 25 per cento di tutto l'universo, se ne «intuisce» l'esistenza dallo studio dei campi gravitazionali e niente più. Ma proprio in questi giorni è stato fatto un grande passo avanti: la più grande e dettagliata mappa della materia oscura è stata ottenuta dal telescopio spaziale orbitante Hubble, sfruttando una sorta di «lente di ingrandimento» cosmica. La materia oscura è stata osservata nell'ammasso di galassie Abell 1689, a 2,2 miliardi di anni luce dalla Terra. La forza di attrazione gravitazionale generata dall'ammasso di galassie è stata utilizzata appunto come una «lente»: questa curva la luce degli agglomerati stellari che si trovano dietro l'ammasso, con uno straordinario effetto di «ingrandimento», tanto maggiore quanto più è alta la concentrazione di materia, sia che si tratti di quella «convenzionale» che di quella oscura. In questo modo i ricercatori hanno ottenuto una stima della quantità di materia oscura presente nell'ammasso Abell 1689 e hanno scoperto che proprio al centro c'è una concentrazione di materia di gran lunga superiore rispetto a quella finora prevista. Autore della mappa è il gruppo coordinato da Dan Coe, del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. La scoperta non solo anticipa di alcuni miliardi di anni l'epoca in cui si è formato il gruppo di galassie Abell 1689, ma anche che questo ammasso ha caratteristiche simili ad altri finora studiati e ciò suggerisce che quando l'universo era ancora molto giovane l'energia oscura, che attualmente lo occupa per il 70%, possa avere giocato un ruolo fondamentale nella crescita di tutte le galassie. E a fare un ulteriore passo nella ricerca sul ruolo di materia oscura ed energia oscura dell'universo, nell'epoca della sua formazione, sarà ancora una volta il telescopio Hubble, della Nasa e dell'Agenzia Spaziale Europea. Obiettivo del programma «Cluster Lensing and Supernova survey with Hubble» è studiare 25 ammassi di galassie nei prossimi tre anni.