di MARIO BERNARDI GUARDI «Se ci abituano a dover comunicare con più persone e più cose contemporaneamente, come è possibile che poi ci dissuadano dall'amare più persone nello stesso tempo?».

Unsuccesso straordinario: tre milioni di copie vendute e traduzioni in quarantatré lingue. Ora, Melissa ci riprova con una nuova storia stuzzicante: lei, l'eroina, si chiama Larissa («aveva nell'ordine fatto l'amore con cinque uomini, stessa sera, stessa stanza») ed è una poetessa, mentre i "lui", Gunther e George, sono rispettivamente un allevatore di pappagalli e un fotografo itinerante. Tutti e tre ovviamente bisognosi di affetto e vogliosi di esperienze. Con l'autorevole avallo di un cantante "cult" come Renato Zero: «Il triangolo no/ non l'avevo considerato./ D'accordo, ci proverò/ la geometria non è un reato». «La geometria non è un reato»: e per Melissa-Larissa geometrie, matematiche, algebre che siano, vanno praticate alla grande purché trasgressive. D'accordo, il nostro Paese è un po' bigotto, ma basta mettersi a cercare e si scopre quanto fuoco covi sotto la cenere. Lei l'ha fatto per "Sette" del "Corriere della Sera", viaggiando nell'Italia "sexy", da Treviso a Catania. E ha scoperto che non c'è città più "sessualmente vorace" di quella che le ha dato i natali: «qui - sentenzia Melissa - le donne sono molto sicure del proprio potere sessuale e incassano gli sguardi maschili ricambiando la cortesia con altrettanta impudicizia». Insomma, gioco di sguardi "vulcanici" alle falde dell'Etna. E il sesso che è un "chiodo fisso", proprio come ai tempi di Vitaliano Brancati, illustre concittadino di Melissa. Già, ma Brancati (un "dimenticato" oggetto di "riscoperta": si veda il numero monografico della rivista letteraria "L'Illuminista" a lui dedicato) ci parlava di una Catania "maschia" e "maschilista", che mitizzava la donna, "femmina", sì, e dunque signora della natura e dell'istinto, ma anche sorta di divinità tanto più desiderata quanto più inavvicinabile. In romanzi come «Don Giovanni in Sicilia», «Il bell'Antonio», «Paolo il caldo», l'incontenibile sensualità viene spesso trasferita nel piacere dell'immaginazione, quasi si avesse il sacro timore di un incontro reale e in fondo neppure lo si desiderasse, in qualche modo paghi delle chiacchiere e dei pettegolezzi da caffè, del vagheggiamento e del vaneggiamento. Bella la donna, bello il peccato, e fortissimo il desiderio dell'avventura: ma se poi lei ti tradisce, ma se poi ti mette le corna? Oggi, una catanese d.o.c. come Melissa fa l'elogio del triangolo e cioè di un spazio erotico-geometrico dove il discorso delle corna neppure si pone perché tutti e tre i "lati" sono, per dir così, "complici". Insomma "cornuti e contenti" non suona più come offesa che ridicolizza e svergogna ma come complimento che dice quanto sei libero, aperto e moderno. Come Melissa che descrive un triangolo "realizzato" ("sennò che gusto c'è?"). È da moralisti chiamare tutto questo "carne in libera (s)vendita" ? Può darsi: eppure l'eros di Brancati - la lunga, magari inappagata attesa della Donna, Strega e Madonna, che se ti guarda ti incendia - dà colore e sapore alla vita, è carne e sangue: e spesso ironica rivalsa o destino beffardo. Quello à gogo di Melissa che cos'è?