Ennio Morricone: "Eduardo come Pirandello"

«Che fa? Mi chiama proprio quando gioca la Roma?». La passione di Ennio Morricone per la Magica non è un segreto ma sentirselo dire in faccia fa tutto un altro effetto. Allora proviamo a richiamarlo il giorno dopo e, questa volta, ci va meglio. Con un filo di voce si mette a canticchiare al telefono l'ultima melodia che ha composto per Massimo Ranieri e per le commedie di Eduardo che andranno in onda in tv. Per una volta il Maestro ha abbandonato il cinema e si è dato al teatro. Maestro Morricone, perché ha deciso di dedicarsi alle commedie di Eduardo? Perché è uno dei più grandi italiani di sempre. Come Pirandello, Goldoni e Alfieri. Eduardo non ha nulla da invidiare ai grandi della drammaturgia di ogni tempo. Il fatto che abbia scritto le sue opere in dialetto napoletano non la ritiene una limitazione? Al contrario. Non dico che i dialetti siano superiori all'italiano ma certamente non si possono ritenere una sua emanazione. I dialetti del sud risentono delle diverse influenze culturali che si sono avute nel Meridione. L'Italia del '700 aveva tante facce. Una per ogni popolo che ci dominava. Nelle musiche che ha composto per Eduardo è riuscito a riversare tutta questa complessità? Ho composto melodie orientaleggianti con le cantilene dei venditori di strada e il folklore napoletano. Per rendere la Napoli più popolare ho usato anche chitarre e pianoforti stonati. Sarà come passeggiare per i vicoli della città, indossando una veste più classica. Quando potremo ascoltare le nuove musiche in tv?  A dire il vero non so quando andrà in onda la prima commedia, «Filumena Marturano». Poi seguiranno «Napoli milionaria», «Questi fantasmi» e «Sabato, domenica e lunedì». Sul piccolo schermo il protagonista delle commedie di Eduardo sarà Massimo Ranieri. Come si è trovato a lavorare con lui? È una persona deliziosa. Mi ha telefonato qualche giorno fa per dirmi che aveva ascoltato le mie musiche e che gli erano piaciute molto. Ho composto melodie su cui lui potrà scrivere i testi e cantare. Se lo vorrà. Negli ultimi anni fa coppia fissa con Tornatore. In questo momento state lavorando a qualcosa insieme? No ma continuiamo a frequentarci molto. Anche fuori dallo stretto contesto artistico. Siamo diventati amici e con lui si è creata una grande affinità. Altri progetti nel cassetto? Sono tornato a Roma da una serie di tourneé all'estero. Ora mi dedicherò al film «Come un delfino» di Stefano Reali. Poi la prossima settimana presiederò la giuria del Premio Petrassi in Campidoglio.