Van Gogh vs. Caravaggio

Due artisti maledetti, due geni della luce, due maestri amatissimi dai giovani si sfidano nella Città Eterna. Sono Caravaggio e Vincent van Gogh, il primo è stato protagonista di una mostra che ha ottenuto un gradimento da record, il secondo arriva ora nella Capitale con un obiettivo: sfilare all'amico Michelangelo Merisi lo scettro della «mostra del secolo». Assente dalla capitale da 22 anni l'opera del pittore moderno più amato sarà in mostra dall'8 ottobre al 6 febbraio 2011 al Vittoriano. «Vincent van Gogh. Campagna senza tempo - Città moderna» esporrà settanta capolavori, affiancati da trenta dipinti dei contemporanei Gauguin, Cezanne, Pissarro, Millet. «Il Vittoriano con questa mostra diventerà il museo dei musei - ha detto il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Maria Giro Giro - per Caravaggio puntavamo a 350mila presenze e ne abbiamo ottenute più di 500mila. Speriamo anche di superare questi risultati». In esposizione ci sarà un van Gogh lontano dagli stereotipi, un «cittadino» innamorato dei centri urbani e della loro laboriosità, contrapposto al van Gogh classico delle campagne. «Non ci sarà il pittore dei Girasoli e delle nature morte - ha detto la curatrice della mostra Cornelia Homburg, tra le massime esperte del genio olandese - ma, accanto a lavori usciti per la prima volta dalle collezioni private, non mancheranno le opere celeberrime».   «Conosciuto come pittore della campagna, l'artista olandese fu anche uomo di città - ha spiegato la Homburg - Artista raffinato e colto, van Gogh, nella creazione di una cifra personale e rivoluzionaria, attingeva inoltre a un immenso bagaglio di immagini classiche. Van Gogh ci mostra la "sua campagna", dove non sembra ancora arrivata la rivoluzione industriale, ma anche i sobborghi cittadini, in cui antico e moderno si fondono». A completamento dell'esposizione una serie di iniziative «non convenzionali», con particolare attenzione ai film sul pittore, curate da Giordano Bruno Guerri, autore di una strepitosa biografia su van Gogh: «Follia?». «Non aspettatevi le solite cose di maniera - ha detto Guerri - Convocherò i personaggi più inaspettati in modo da creare un vero stimolo alla comprensione di questo artista», ha detto. Alla presentazione della mostra, ieri al Ministero dei Beni Culturali, non è mancata una nota polemica: «Questa mostra potrebbe essere l'ultima - ha detto Umberto Croppi, assessore alla Cultura del Campidoglio - Una norma della Finanziaria vieta alle istituzioni di fare mostre. Non parliamo di riduzione di finanziamenti che, in tempo di ristrettezze si possono capire. Si tratta di una svista, di qualcosa che è sfuggito. Una norma che va corretta subito». Un messaggio e un appello al sottosegretario Giro. «Cercheremo - ha detto Giro - di correggere alcune incoerenze contenute nella norma complessiva». Una polemica che comunque non ha incrinato la soddisfazione per un evento culturale colossale. «Abbiamo portato a buon fine il sogno nel cassetto - ha detto il direttore del Vittoriano Alessandro Nicosia, che non ha voluto nascondere le enormi difficoltà incontrate - Spostare un van Gogh non è cosa da poco». E a Roma ne arriveranno settanta.