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Tagli scabrosi sul corpo di Napoleone

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Una,che in vita tengono poco in considerazione, è che l'idolatria popolare fa scempio dei loro corpi, aggrappandosi a ogni reliquia laica, a ogni residua traccia fisica per ricostruire l'immagine tangibile di un uomo che ha compiuto tutto il percorso da leggenda incarnata del suo tempo a polverizzato cadavere. Tra i molti leader ridotti a macabri puzzle da collezionisti fa simpatia il povero Napoleone. In Nuova Zelanda sono andati all'asta 40 oggetti e frammenti anatomici appartenuti all'Imperatore. Fra questi, una ciocca di capelli che gli venne tolta dallo scalpo quella mattina del 1821 in cui ei fu, siccome immobile. Uno scampolo di chioma che da quel Cinque Maggio è arrivato intatto ai giorni nostri, come un souvenir tricologico da adolescenti. Ad aggiudicarsi per 13mila dollari il reperto (ben raro, vista la calvizie più che incipiente del Nostro) è stato, per beffa suprema, un anonimo acquirente di Londra. Forse un discendente di Nelson, e di quegli odiati inglesi che - fino all'ultimo - l'esiliato sperava di sottomettere (come dimostra il diario di un ufficiale britannico, andato anch'esso all'incanto, nel quale sono annotate molte conversazioni con l'ospite di Sant'Elena). Povero Napo. Si era fatto un mazzo così per asservire il mondo alla Francia, e ancora lo trattano come un rifiuto di barberia. Lui che aveva superate tutte le sue insicurezze pur di dimostrarsi all'altezza del destino, eccolo schernito in extremis da un beffardo colpo di forbice. Ma un taglio ancor più oltraggioso sarebbe giunto più tardi, dopo il mortal sospiro. Accadde infatti che uno dei suoi nemici giurati, il clerico Vignali, decidesse di vendicarsi per le crasse allusioni del Bonaparte sulle proprie defaillance erotiche. E insomma, zac: armato di coltello recise dalla spoglia immemore di Napo il simbolo della virilità. Qualche anno fa, un urologo americano, appassionato raccoglitore di resti umani vip, comprò per quattromila dollari il pistolino della "grandeur". E il mondo seppe che il conquistatore di popoli e di femmine era munito di un organo sessuale di «quattro centimetri a riposo, e poco più di sei in erezione». A parziale consolazione di Napo fu precisato che lo scartamento ridotto non gli impediva di gestire l'amore in modo soddisfacente. Finalmente si poteva comprendere a fondo quell'aforisma che il Grande Corso borbottava insistentemente: «Il senso di inferiorità aiuta l'eroismo».

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