L'Italia sbarca a Cannes

CANNES Applausi e risate per il film italiano in concorso, alla prima proiezione stampa di ieri sera. Anche se «La nostra vita» di Daniele Luchetti passerà oggi nella selezione ufficiale del 63esimo festival di Cannes. E considerando i film in gara passati finora, Luchetti ha molte chances per entrare di diritto nel palmares. L'Italia ha dato poi lezione sulla Croisette, grazie a Marco Bellocchio, protagonista della prestigiosa Cinema Masterclass, moderata dal critico Michel Ciment. Il regista de «I pugni in tasca», dopo aver partecipato l'anno scorso al festival con «Vincere», ha offerto ieri una riflessione amara sulla situazione del nostro Paese. «Non mi ritengo offeso dal fatto che il ministro Sandro Bondi non sia venuto sulla Croisette, anche se oltre a "Draquila" al festival di Cannes c'era anche la mia lezione, il film di Luchetti e quello di Frammartino. Il problema è che chi sta al Governo pensa che il cinema sia comunista - ha esordito Bellocchio prima della sua lezione in una sala Bunuel strapiena - Il film di Sabina Guzzanti non l'ho visto, ma va detto che Silvio Berlusconi è stato eletto dalla gran parte degli italiani, e questo deve far riflettere. Gli attacchi frontali e l'invettiva diretta al Cavaliere sono ancora una volta falliti. Se al mio film "Vincere" avessi messo il titolo "Perdere", la sinistra si sarebbe più riconosciuta. Quando presentai il mio film l'anno scorso, in molti mi chiesero un paragone tra Mussolini e Berlusconi. Ma è impossibile. Nel '22 c'era un'atmosfera di terrore, oggi non c'è la stessa situazione, ma anche l'attuale maggioranza lavora molto sul terrore e viene rassicurata da un uomo forte. Mussolini si proponeva alla piccola borghesia e aveva solo il cinema come forma di controllo. La tv oggi è molto diversa, ha la capacità di controllo in una democrazia senza dittatura. Mussolini non si è arricchito, Berlusconi è il più ricco d'Europa. Questo è un Paese in cui ci sono dei finti ciechi che vanno a prendere la pensione; dove emergono 50 malati di mente in un solo quartiere di Napoli; e un museo della Sicilia accoglie in pompa magna l'unica visitatrice entrata nel corso di un intero anno. Mi ha stupito come questa nuova finanziaria abbia smosso alcuni parlamentari a dire: "Tagliamo il nostro stipendio del 5 per cento". Non hanno il senso del ridicolo. Avrebbero dovuto dire che si tassavano del 50 per cento, altrimenti di fronte ai cassaintegrati fanno solo provocazioni. La sinistra dovrebbe cambiare la sua classe dirigente, ci vogliono facce nuove che con il Pci non devono avere più nulla a che fare. Non è tempo di barricate. Brunetta certo ci insulta dicendo che siamo parassiti, ma da soli non andiamo da nessuna parte. Occorre una cultura nel segno della qualità». Il regista ha poi annunciato i suoi progetti, tra cui il seguito di «Sorelle», arrivato da 3 a 6 episodi, che potrebbe essere al prossimo festival di Roma. Poi farà la regia di "Rigoletto" e, infine, il dramma ispirato ad Eluana Englaro «anche per dimostrare che in quell'occasione c'è stata l'ipocrisia di tanti partiti che, pur di non perdere l'appoggio della Chiesa, si sono gettati su leggi di cui a loro non fregava nulla e che sono diventate lettera morta». Tra le iniziative italiane a Cannes, anche l'Enciclopedia Audiovisiva della storia di Roberto Rossellini, opera che la Rossellini Film & Tv ha realizzato per Cinecittà Luce. Alla presentazione sono intervenuti Nicola Borrelli, Luciano Sovena, Francesco Gesualdi e Renzo Rossellini, che ha ricevuto il premio Città di Roma - Arcobaleno Latino, ideato da Gillo Pontecorvo. Mentre il regista Francesco Ranieri Martinotti e il critico Aldo Tassone hanno presentato l'incontro Atelier Farnese, laboratorio di scrittura italo-francese che, un anno dopo la sua nascita, ha portato alla luce tre nuove sceneggiature: «The good company» di Armenta e Frgeau, «Vivre ou rien» di Arlorio e Vlala e «Le Pardon» di Marti e Ceselli.