Giobbe Covatta e i diritti umani

Siintitola «Trenta» come gli articoli di cui si compone la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani lo show che il comico napoletano presenta da domani al teatro Brancaccio. Nella Dichiarazione adottata dall'Onu nel ‘48 si proclama che nessuno può essere fatto schiavo o sottoposto a torture e che tutti hanno diritto ad avere una nazionalità o a ricevere un'istruzione. E così Giobbe prende spunto da questi capisaldi del nostro vivere civile per rileggere in chiave ironica, come nel suo stile, l'elenco dei nostri diritti senza nascondere la sue personali riflessioni. Un testo a volte tragicomico che fa luce sulla condizione dell'uomo e sulle diverse soglie di felicità esistenti sul pianeta. Covatta non è nuovo alla rilettura di testi chiave per l'umanità, in molti ricordano la rivisitazione della Bibbia nel suo primo libro «Parola di Giobbe» del 1991 che registrò un milione di copie vendute.