Indicava la rotta agli uccelli L'amore per il volo di D'Arrigo

Questodio dei cieli, che si affiancava agli uccelli per insegnar loro le rotte delle migrazioni e morto dal tonfo a terra di un piccolo velivolo. Vivendogli accanto ne aveva condiviso avvincenti avventure descritte nel libro che è anche una storia d'amore e un doloroso viaggio interiore. È il racconto di successi e amarezze, di fatiche, silenzi e trepide attese, di voli vertiginosi e planate leggere. Un arcobaleno di emozioni, ma anche della voragine di dolore che scava in lei l'improvvisa scomparsa di Angelo. C'è il rischio di soccombere, ma non può. Dopo un lungo peregrinare solitario sugli aspri fianchi dell'Etna dove Angelo soleva allenarsi e dove ogni sasso lavico evocava vividi ricordi, decide di affrontare l'immenso dolore e andare verso «il futuro che sgorga dalla tua vita», scrive nella lettera al suo uomo che chiude il libro.