Il Festival degli assenti lo decideranno i ragazzini

Insomma, ci siamo. Il Festival parte ad ore, con il sospetto che stavolta si sia molto lucrato sugli assenti, più che sulle presenze. E non solo per il caso Morgan (pare che stasera l’ectoplasma sarà evocato dalla Clerici con una struggente letterina dal palco), ma anche per alcune canzoni che danno voce a chi non può più averne. Il pezzo di Povia, tanto per non far nomi, è indecoroso nel suo piano di far piangere l’ascoltatore con la storia di Eluana raccontata in prima persona dalla povera ragazza. Poco fa, durante il question time in diretta, Costanzo chiedeva ai giornalisti: che festival vorreste? Ecco, proprio questo: uno che non abbia bisogno, per fare leva sull’audience, di chiamare in ballo chi non può difendersi. Quanto agli altri brani in competizione, ascoltate quelli di Malika Ayane e di Noemi. Sono i migliori del lotto, assieme alle proposte (in seconda fila) di Irene Grandi, di Cristicchi e dello stesso Marco Mengoni. Sarà quest’ultimo, sabato, a giocarsi la vittoria in un televoto da talent-show all’ultimo sangue con l’antipatizzante Valerio Scanu e forse con i Sonhora. Insomma, decideranno i ragazzini, nell’anno in cui Sanremo compie sessant’anni.