«Priorità a nazione e lavoro»

GiuseppeGrifeo «Proprio durante la profonda crisi etica che sta vivendo il nostro Paese, quello che mi ha colpito di più è stata la mancanza di coraggio dell'ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, per non aver denunciato un'estorsione, facendosi scoprire, è proprio il caso di dirlo, in quella situazione». Queste alcune delle parole pronunciate ieri da Francesco Storace alla serata di apertura del tesseramento per La Destra e al contemporaneo convegno «Campanile, nazione, lavoro nel messaggio di Beppe Niccolai a vent'anni dalla sua scomparsa» in un gremito salone dell'Hotel Universo, a Roma. L'appuntamento ha segnato la riproposizione di Storace alla guida della Regione Lazio. Fra i relatori, il sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti e il responsabile nazionale del Dipartimento programma de La Destra, Adriano Tilgher. «Marrazzo aveva più poteri di quelli che hanno gli imprenditori siciliani a cui viene richiesto di denunciare chi chiede il pizzo - prosegue Storace - Oggi dobbiamo riproporre il filo conduttore del lavoro di Niccolai, quello che lega i concetti di Nazione e lavoro». Personaggio sempre pronto al confronto con le realtà più diverse, Beppe Niccolai, anche quando in pieno Msi «si rimase chiusi in un castello raccontandosi cose che fuori non c'erano più e Almirante fu grande protagonista di quel momento - ricorda Mennitti - Da lì la spaccatura con Almirante e con quelli che chiamava i prudenti, al posto di inservienti, sempre pronti a seguire ogni ordine del capo». Per Tilgher, «Niccolai fu l'unico a rinunciare ai privilegi di casta, al Parlamento per la militanza nel territorio».