A Roma il sogno del Boss E la scaletta la decidono i fan

Lavorare ai sogni è sempre stato tra le pieghe della sua anima. Nella voce ruvida e tra le mani che corrono sul manico della chitarra come le gambe che macinano chilometri nella provincia americana più profonda. Proprio là dove nascevano i sogni. Fino a qualche anno fa. Fino a quando dall'altra parte dell'Atlantico proveniva il mito del sogno americano. Bruce Springsteen quei chilometri li aveva percorsi in lungo e in largo. Poi il sogno si è frantumato. Disperso in mille rivoli. Così come appariva il destino di gloria di un intero Paese. Ma le vicende umane, si sa, sono assai difficili da prevedere e il Boss, così come la sua America, hanno iniziato a lavorare a un nuovo sogno. Ancora possibile. Hanno cominciato a vedere un nuovo orizzonte. E il Boss ha ripreso a correre. Più veloce di prima. Le mani sul manico della chitarra domenica Springsteen le metterà sotto i riflettori dello stadio Olimpico. Per la prima tappa italiana del suo tour che lo porterà anche a Torino il 21 e a Udine il 23. Strano a dirsi, ma anche per il Boss si può parlare di debutto: è la prima volta, infatti, che si esibisce allo stadio Olimpico. Oltre 3 ore di concerto insieme alla E Street Band. «Ho ancora una gran voglia di far impazzire la gente sotto il palco - racconta Springsteen - Dal vivo voglio intrattenere il pubblico, regalargli gioia e divertimento, ma voglio anche che lo show rifletta i tempi che stiamo vivendo. Spero che "Working on a Dream" sia riuscito ad afferrare l'energia espressa dalla band reduce da alcuni fra i più eccitanti show che abbiamo mai fatto. Tutte le canzoni sono state scritte in pochissimo tempo, abbiamo utilizzato quasi tutte prime registrazioni e ci siamo davvero divertiti a fare questo disco dall'inizio fino alla fine». Anche se, in realtà, durante le tre ore di live saranno solo due o tre i pezzi chiave dall'ultimo album.   Poi spazio a uno spettacolo fatto di «greatest hits» (non a caso in giugno ne è uscito uno con le canzoni imperdibili di Springsteen con la E Street Band) e di canzoni a sorpresa, talvolta recuperate in chiave live dopo anni di assenza. Energia immutata, scaletta sempre diversa, recentemente arricchita anche dalle richieste del pubblico scritte su cartelli che il Boss non manca di raccogliere nel corso della serata. Insomma lo show sarà all'insegna delle sorprese, con due-tre brani scelti direttamente dai fan in platea. Al fianco di Springsteen anche Roy Bittan - piano e tastiere, Clarence Clemons - sassofono e percussioni, Nils Lofgren - chitarre, Gary Tallent - basso, Steve Van Zandt - chitarra, Max Weinberg - batteria, Soozie Tyrrell - violino e cori e Charlie Giordano - tastiere. I cancelli apriranno alle 17 ma le gare al Foro Italico per i mondiali di nuoto faranno iniziare il concerto non prima delle 22. Il «pubblico migliore del mondo» (come il Boss definisce i fan italiani) farà di certo sentire che c'è qualcuno vivo là fuori.