"Le ferie? Meglio farle a casa"

Ritornano anche le gag su Silvio Berlusconi nell'ultimo cinecocomero dei fratelli Vanzina, «Un'estate ai Caraibi», da venerdì in 600 sale distribuito da Medusa. Ancora una volta un film a episodi (cinque) sul genere della commedia all'italiana, tra equivoci, tradimenti, sesso, denaro e belle donne. Tanti i protagonisti, da Carlo Buccirosso ed Enrico Bertolino ad Enrico Brignano e Maurizio Mattioli, da Paolo Conticini, Paolo Ruffini, Martina Stella e la playmate Jayde Nicole a Biagio Izzo e Alena Seredova. Questi ultimi due, interpreti dell'episodio in cui il premier Berlusconi (interpretato dal sosia Maurizio Antonini), grato al dentista (Izzo) di averlo curato ad Antigua, si presta a fare una telefonata alla moglie dell'uomo chiedendole di farlo restare ancora una settimana ai Caraibi e rendendosi così complice di un tradimento tra il dentista e la sua amante (Seredova). Su tutti, spicca l'interpretazione dell'istrionico Gigi Proietti, nel ruolo di un poveraccio fuggito per debiti dall'Italia che instaura un rapporto tenero, alla Chaplin, con un orfanello dei Caraibi, che diventa suo socio nel truffare i turisti. Proietti, stavolta si è calato in una parte rigorosamente cinematografica.... «Sì, al contrario del primo cinecocomero dei Vanzina, dove ho praticamente replicato una farsa teatrale, qui sono un esecutore che esegue le battute sul copione. In realtà, pensavamo di fare il sequel del personaggio del primo film: un attore smemorato che si doveva ritrovare sul set dei "Pirati dei Caraibi", facendo una serie di disastri. Ma poi abbiamo cambiato idea». Come sono cambiate le vacanze degli italiani? «In questo film, girato ad Antigua, non raccontiamo certo le vacanze della gente comune, ma di un'élite. In ogni caso, con la crisi credo proprio che le vacanze saranno più corte. Una volta si faceva un mese di ferie, poi, a mano a mano, i giorni si sono assottigliati. A me personalmente non cambia nulla, perché mi piace stare a casa, a Roma o a Ponza. Anzi, una volta suggerii a De Laurentiis e poi anche ai Vanzina, che sono stati gli inventori del cinepanettone, di fare il film "Natale a casa" con il sottotitolo "Ma 'ndo caz... annate?". Per ricostruire un po' lo scenario delle case italiane a Natale e scoprire se, magari, si gioca ancora a tombola». Domani a Napoli, il sottosegretario Giro e l'onorevole Carlucci presenteranno il testo per la nuova legge sullo spettacolo dal vivo: è un passo avanti? «La legge non l'ho ancora letta. Ma qualsiasi iniziativa che riguardi il teatro è benvenuta. Soprattutto nell'Italia dei tagli: c'è una grande distanza tra istituzioni e pubblico, che ama il teatro e lo ha dimostrato con la vasta affluenza degli ultimi anni. E non dico questo solo perché ho un rapporto conflittuale con le istituzioni». È mai andato a vedere qualche spettacolo al Brancaccio dopo il passaggio della direzione teatrale da lei a Costanzo? «Beh..mi parrebbe davvero esagerato andarci. Comunque, è una storia vecchia, mi sembrano passati due secoli. Ora, penso al Silvano Toti Globe Theatre di Villa Borghese, a Roma: l'estate scorsa è stato un successo con 50 mila presenze, soprattutto di giovani che evidentemente amano i titoli shakespeariani, visto che la programmazione verte esclusivamente su Shakespeare».  Cosa pensa degli ultimi risultati elettorali? «Riguardo all'astensionismo ci siamo ormai allineati agli altri paesi europei: prima eravamo una rarità con il 70-80% degli elettori italiani. A parte gli exploit della Lega e dell'Italia dei Valori, mi sembra che ogni gruppo politico debba confrontarsi soprattutto all'interno della propria coalizione e rivedere i propri programmi». Quali progetti ha ora in cantiere? «Sarò di nuovo sul set con i Vanzina a fine giugno per girare "La vita è una cosa meravigliosa", con Enrico Brignano, Vincenzo Salemme e Nancy Brilli. Poi, seguirò il Globe Theatre, coltivando due sogni: penso a un musical e in qualche modo a un ritorno di "Febbre da cavallo". Ma sono ancora idee di cui non voglio parlare». Con chi le piacerebbe salire sul palco per uno show a due? «Una volta con Renzo Arbore abbiamo pensato di fare qualcosa insieme, mi piacerebbe. E poi con Fiorello, il più grande showman leggero, anche con lui abbiamo ipotizzato qualcosa da fare in due... Chissà, mai dire mai».