Liberate la Biennale dall'ideologia

Moltidi costoro, avendo attaccato una mostra ancor prima che aprisse con articoli pieni di falsità (Bonami, Pratesi, Pini, Vagheggi e altri) o prestandosi a quasi comiche operazioni di polemica politica (Cacciari che, vicepresidente della Biennale, sponsorizza con soldi pubblici come sindaco una mostra "alternativa" in spazi curati da A. Vettese) hanno dimostrato che occorre liberare in Italia l'arte contemporanea da censure e pigrizie. Atteggiamenti che spesso vengono giustificati per motivi ideologici e politici, ma che in fondo rivelano pochezza culturale. L'ideologia è ormai una brodaglia in cui galleggiano privilegi. Tale debolezza alla prima occasione in cui si deve confrontare con una proposta culturale, molta polemiche. Poi finalmente la Biennale si aprirà e si vedrà una buona rappresentanza di arte italiana "reale". Non quella voluta da potenti e isterici illusionisti. L'Orlando Curioso