Cucinotta: «Gomorra» non rappresenta il sud

Con queste premesse è stato realizzato «Io non ci casco», prodotto e interpretato da Maria Grazia Cucinotta e da ieri nelle sale distribuito da Medusa in 60 sale. Il regista Pasquale Falcone ha pensato a questa storia, non solo per la tematica scottante che racconta, ma anche perché è legata alla sua biografia: «Ho avuto un incidente da ragazzo e sono stato in coma per due settimane, un'esperienza che mi sono sempre portato dietro. Anche perché è successa pure al figlio di un mio caro amico», ha scvelato il regista. Incidenti col motorino, adolescenti messi d'improvviso davanti allo spettro della morte, aborto, eutanasia, sono tutte tematiche che sempre più spesso investono la quotidianità di molti ragazzi e riempiono le pagine della cronaca. Ma sulla questione delicatissima dello «"staccare la spina" non si possono proferire giudizi assoluti perchè è tutto troppo soggettivo. Ed è meglio non dare risposte a un problema che non ti appartiene - ha spiegato Maria Grazia Cucinotta che appare in queso film nel doppio ruolo di protagonista e produttrice -. Questa storia, però, tratta il coma al pari di una vita che continua, sia per il malato, sia per i suoi amici. Quel ragazzo ha un cuore che batte, e finchè continuerà a battere i suoi cari lo considereranno vivo. Di fatto, l'incidente e il coma sono solo il pretesto per parlare in modo diverso dei giovani di oggi. Nel film non emergono bulli, sbandati o mocciosi, pieni di boria e privi di valori. I nostri protagonisti sono giovani che hanno tanti sogni, tanta voglia di vivere e di essere ascoltati, per questo davanti al letto di un ospedale del loro amico si lasciano andare alla voglia di raccontarsi». Per il noto dj Claudio Coccoluto che ha preso parte al film in qualità di guest star, «Io non ci casco» cerca di inviare agli adolescenti anche un messaggio di responsabilizzazione: «È più importante un film come questo che cento di quelle orribili e controproducenti campagne istituzionali, contro cui mi batto da sempre».