Gomorra, autore di una canzone è latitante

Dopo le recenti dichiarazioni di Gigi D'Alessio, che ha confessato d'essere stato costretto con le minacce a esibirsi alle feste dei camorristi, «Tv Sorrisi e Canzoni» ha condotto un'inchiesta sul vasto fenomeno dei cantanti neomelodici napoletani, che muove, solo in Campania un giro d'affari di milioni di euro all'anno e conta migliaia di fan ma su cui si allunga l'ombra della criminalità organizzata. «A noi questa gente dà lavoro e se uno mi chiama a cantare non gli chiedo la fedina penale» spiega Raffaello, una delle voci più popolari del settore. Ciò che emerge, in verità, è che spesso i clan finanziano i cantanti «investendo» sui loro guadagni futuri. C'è anche chi rimanda le accuse al mittente. «Basta con 'sta camorra: se uno fa 'o manager che ce trase 'a camorra?» dice Carmine Sarno, detto «'O Topolino», titolare dell'agenzia «Bella Napoli» e fratello di Ciro Sarno, detto «'O Sindaco», capo del clan Sarno di Ponticelli, oggi all'ergastolo. Si è trattato solo di un caso se lo scorso ottobre il suo collega Tommaso Prestieri è stato arrestato per avere sparato al manager di Carmelo Zappulla, colpevole di avere organizzato un concerto nel suo territorio. Ma che il mondo dei neomelodici sia complicato lo sa bene proprio Matteo Garrone, regista di «Gomorra». Cercava Rosario Armani, il Mogol dei neomelodici, per i diritti d'autore. E ha scoperto che era lo pseudonimo di Rosario Buccino, un latitante.