Verdone prende in giro Servillo: «Ecco il mio Andreotti»

Per Servillo «la passione per Carlo è quella dovuta ai grandi artisti capaci di alleggerire le tristezze del mondo. E questo nella tradizione dei comici capaci di maschere». Verdone, invece, trova nel collega «la capacità sublime di riprodurre in dettaglio la fragilità delle persone. Io muovo in una scena la faccia mille volte, a lui bastano solo sei-sette volte. Film come «Gomorra» e «Il Divo» sono dei grandi lavori ma c'è anche l'attore che fa la differenza». Tra risate per le gag di «L'amore è eterno finchè dura» e commozioni per la piece di Servillo in «Sabato, domenica e lunedì», piovono gli aneddoti. Quello di Verdone quando parla della cattiva accoglienza da parte dei suoi amici all'uscita di «Compagni di scuola»: «In segreteria telefonica tutti non facevano che lasciarmi messaggi del tipo "Ma perchè sei così depresso?"». Applausi a scena aperta arrivano alla fine, quando Verdone propone uno spezzone del monologo di Servillo, alias Andreotti in «Il divo» di Sorrentino e ancora lezioni attoriali quando entrambi affermano che per recitare bisogna sottrarre e togliere, come fa uno scultore. Verdone si è infine lanciato contro la pirateria, dicendo che la sala è a rischio d'estinzione. Din. Dis.