«Il mio Karol», l'uomo che illuminò il mondo

Aldo Maria Valli, vaticanista di lungo corso ora in servizio al Tg1, è tra questi. E in «Il mio Karol» (Edizioni Paoline) ci presenta il Papa polacco come ogni buon lettore dovrebbe desiderare: con un senso di amore e di affettuosa meraviglia. Perché in questo libro è in realtà in gioco anche la vita dell'autore, il suo stesso cammino di fede, che viene ripercorso intrecciandolo con le vicende biografiche di Karol Wojtyla. Da una parte quindi Giovanni Paolo II, la figura che ha cambiato il Novecento e il nostro modo di vedere la religione e la vita; dall'altra un uomo che (perché così ha voluto la Provvidenza, direbbe senz'altro Valli stesso) ha potuto descrivere dagli schermi televisivi l'evolversi di un pontificato straordinario e la sua travolgente esperienza di evangelizzazione. Ed è proprio nello specchio di Giovanni Paolo II il Grande che l'autore riesce a capire e a svelare i significati di una vita e di una professione. Perché è spesso attraverso il Padre che il figlio devoto può comprendere la sua missione, il suo destino. Comincia dalla fine, Valli, e non poteva essere altrimenti. La narrazione di «Il mio Karol» inizia infatti da quei giorni in cui tutto il mondo, anche quello dei non credenti, si rende definitivamente conto di aver perduto un tesoro immenso. In quella sera del 2 aprile 2005 il cronista si trova a dover cercare le parole per dire agli italiani che il momento tanto temuto è arrivato: Giovanni Paolo II ha esalato l'ultimo respiro. «Quando mi dicono che sono in onda - scrive Valli - comincio a parlare ma ho una strana sensazione: è come se fosse un altro a parlare per me, e io lo ascolto. Sto raccontando la morte del Papa. Del mio Papa». Il suo Papa, appunto. Perché quando Wojtyla diviene Giovanni Paolo II, in quel 1978 che conosce ben tre Pontefici, Aldo Maria Valli ha vent'anni. La sua giovinezza, la sua maturità emotiva e poi professionale procederanno perciò in parallelo alle «scorribande in giro per il mondo» di questo paladino della fede. E allora lungo le pagine di «Il mio Karol» vediamo scivolare gli innumerevoli viaggi, gli incontri con i giovani e con i popoli, le encicliche di Giovanni Paolo. Ma anche i suoi pensieri, le sue esperienze, l'infinita devozione mariana, fino alle sofferenze degli ultimi giorni. Il tutto ricostruito in una prosa da cui traspaiono lo stupore e la riconoscenza per aver potuto vivere accanto a tanta grazia. Tra poche settimane ricorrerà il trentennale dell'elezione di Giovanni Paolo II: il libro di Valli è tra i migliori strumenti per penentrare nell'animo dell'uomo che ha illuminato il mondo.