Napoleone, il grande Imperatore che amava i piccoli lussi quotidiani

Tra i vari edifici della bella isola, che gli venne assegnata come principato con una pensione annua di due milioni di franchi (che non ricevette mai), Napoleone si stabilì nell'attuale complesso della Villa del Mulini. Accanto c'era il piccolo teatro dove si giocava a carte, con una orchestra che animava le serate a cui partecipava la borghesia locale. L'Imperatore si alzava molto presto per fare colazione e rimettersi di nuovo a letto, solo più tardi faceva la passeggiata a cavallo. A mezzogiorno mangiava un pasto semplice, ricco di verdure, per poi immergersi nella lettura: nella sua biblioteca c'erano soprattutto trattati di agricoltura e studi sullo sfruttamento delle miniere. Nel pomeriggio, come di abitudine, passava lungo tempo nella vasca da bagno, piena d'acqua molto calda. La sera si concludeva con una partita a carte tra pochi intimi. Il dottor Foureau de Beauregard ogni mattina visitava l'Imperatore, soprattutto in seguito agli attacchi di vomito e alle eruzioni cutanee di cui soffriva. Napoleone in quel periodo si occupò di tutto, dai cani randagi all'igiene pubblica e alla costruzione di nuove strade per facilitare il passaggio delle carrozze. Per più di un anno l'Imperatore visse una vita privata ricca di particolari che proprio ora emergono nella mostra "Napoleone. Fasto imperiale. I tesori della Fondation Napoléon", curata dal direttore del museo Roberta Martinelli e appena inaugurata a Portoferraio (all'Elba) presso il Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche. L'esposizione, aperta fino al 12 settembre 2008 (nella Palazzina dei Mulini e a Villa San Martino), dopo settembre sarà in Francia, Messico e Germania. Si tratta del primo evento del percorso che, giungendo fino al 2014, celebrerà il bicentenario dell'arrivo dell'Imperatore Napoleone all'Elba. Un percorso già oggetto di un accordo internazionale tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero della Cultura francese. Diventano così visibili al pubblico 200 opere tra dipinti, disegni, miniature, arredi, abiti, porcellane e gioielli. I pezzi esposti evocano non solo lo sfarzo ufficiale della corte ma anche i suoi aspetti più intimi e domestici legati a oggetti di uso quotidiano, come le tabacchiere, un accessorio amato dall'Imperatore: l'ultimo atto della sua vestizione, come racconta il valletto Marchand, era la scelta di una tabacchiera per il taschino della sua uniforme. E poi, vasi, servizi di piatti, tazzine, nécessaires, orologi da tasca, mobili, arredi, ritratti e caricature. Oltre alla bandiera napoleonica e alla biblioteca imperiale di oltre 1.100 volumi provenienti da Fontainebleau. E ancora, divise, strumenti per l'igiene personale e il leggendario chapeau divenuto parte dell'iconografia mondiale. Tutta la vita, ufficiale e ufficiosa, dell'Empereur Napoléon è raccolta nella grande mostra allestita nelle sue residenze elbane, con il lusso della corte e gli aspetti più intimi, che trasformarono l'isola in una corte europea per i 300 giorni di permanenza dell'Imperatore, restituendo un quadro della società napoleonica. L'ultima sezione della mostra è dedicata all'epilogo della straordinaria vicenda napoleonica: dopo la fuga e la sconfitta di Waterloo (giugno 1815) Napoleone tornò esule a Sant'Elena (dove morì il 5 maggio 1821). Quegli ultimi anni sull'isola sono ricordati da alcuni oggetti personali dell'Imperatore, come il nécessaire dentaire (Napoleone dedicò sempre un'attenzione particolare alla cura dei denti), il nécessaire de portemanteau (con l'occorrente per la toilette utilizzato durante le operazioni militari ad Austerlitz) e l'insieme di appunti inediti e poco conosciuti, scritti dallo stesso Napoleone durante l'esilio a Sant'Elena, a testimoniare come in soli venti giorni imparò l'inglese.