Nel 2100 l'acqua sommergerà Londra e New York

Non a caso la letteratura e la cinematografia del genere vanta un ampio e sfruttato panorama. Ere glaciali, terremoti, maremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche, alluvioni, cicloni e uragani hanno fatto da contesto storico a tante storie che abbiamo letto e visto. Il cataclisma ha preso il posto dei marziani e del genere spaziale che tanto piacque negli anni Cinquanta. Con la sostanziale differenza che aver a che fare con la natura è molto più plausibile che incontrare un alieno. Ma veniamo al sodo: nel 2100 New York, Londra e Venezia saranno sommerse dalle acque. Il Pantheon a Roma sarà una spiaggia. Così come la Torre di Pisa. I ghiacciai svizzeri — che nella scorsa estate hanno perso il 4% di volume e che fra un decennio ne perderanno il 20 — fra 100 anni saranno scomparsi quasi completamente. Con conseguenze drammatiche per le popolazioni, alle prese con i problemi idrogeologici dovute a piene di fiumi e rocce che si sgretolano. Ma quel che più allarma è lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia e dell'Antartide, previsto appunto tra un secolo. Un evento che provocherebbe l'innalzamento dei mari tra i sei e i sette metri. Così com'erano 130 mila anni fa. È cronaca di questi giorni che i ghiacciai della Groenlandia sono in movimento. Lastre di ghiaccio che si sciolgono all'interno di una superficie che è sette volte l'Italia. E non è una novità: ogni anno il disgelo cresce. In 365 giorni si perdono oltre 250 km cubici di ghiaccio. Il tutto per la continua crescita delle temperature (in Groenlandia è salita di 3 gradi centigradi). Secondo gli esperti basterebbero appena altri due gradi in più per causare il disastro. Per evitare che il termometro salga ancora bisogna arrestare la crescita delle concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica. In attesa di provvedimenti che tardano, godiamoci questo Natale da clima tropicale. M. Cas.