Al Tuscan Sun Festival di Cortona

E sono belli i cantanti: il baritono Dmtri Hvorostovsky e il mezzosoprano Ruxandra Donose. E poi c'è soprattutto lei, Anna, soprano lirico drammatico che in giro per il mondo sta facendo impazzire le platee operistiche: la sua sontuosa presenza scenica è un incrocio di doti vocali e savoir faire da palcoscenico. Netrebko interpreta l'arioso di «Iolanta», dall'opera omonima di Ciajkovskij, con un edonismo vocale degno della sua fama; con grazia duetta con Donose nella Barcarola da «Les Contes d'Hoffmann» di Offenbach; diventa civetta nel valzer di Musetta da «Bohéme» di Puccini. Hvorostovsky, dal canto suo, è un baritono di grande temperamento tanto in «Senza sonno e senza riposo» dal «Principe Igor» di Borodin che nella virile «Toréador, en garde» da «Carmen» opera di Bizet, da cui invece Donose ha intepretato la celeberrima «Habanera» e poi ha aperto i bis con «Una voce poco fa» dal «Barbiere» di Rossini, cantata in stile opera di Vienna, che a noi italiani fa un po' storcere la bocca. Belli, si diceva, e niente affatto dannati: Netrebko e compagni fanno dimeticare i soprani mongolfiera, i "Cavaragrossi" afflitti da fisicone tenorile, e hanno proposto uno concerto musicalmente impeccabile e al tempo stesso spassoso: l'apice è nel conclusivo «Là ci darem la mano», duetto dal «Don Giovanni» trasformato in impertinente terzetto con Hvorostovsky nei panni di un seduttore palleggiato tra l'ammicante Donose e la sensualona Netrebko. Il tutto ricorda i tempi d'oro dei recital del Metropolitan di Rudolph Bing, per uno scintillante tentativo di ringiovanire il recital lirico che ha divertito e a tratti travolto il pubblico, alla fine tutto in piedi ad applaudire.