Il vergine quarantenne sembra uscito da «American Pie»

IL TITOLO che traduce alla lettera quello americano, ci dice subito quello che ci aspetta. Che un uomo arrivi vergine a quarant'anni può essere un dramma ma può soprattutto, essere motivo di commedia; su un versante, naturalmente, in cui le prurigini non mancheranno, eccoci così alle prese con Andy, commesso in un supermercato con la passione per i giocattoli di cui, fin da bambino si è fatta una vera e propria collezione. Troppo occupato dai suoi giocattoli ha badato poco alle donne, ma quando, sul lavoro, i suoi colleghi le scoprono, animati da buoni progetti, si metteranno d'impegno per fargli colmare la lacuna. Senza molto successo, però, perché Andy, subito condiscendente, si presta alle loro manovre che sono tuttavia così goffe e poco abili da farlo tornare ogni volta ai suoi giocattoli. Ma ecco un quasi colpo di fulmine. Lo provoca Trish, anche lei commessa in un negozio, ancora giovane ma già mamma (e perfino nonna), che non tarda a innamorarsi di lui, facendolo sveltamente innamorare. Però c'è sempre l'incubo di quel sesso cui l'altro, per timidezza, e adesso anche per il timore di far fiasco, non vorrebbe cedere, rimandandolo il più possibile. Da qui equivoci, contrattempi, delusioni e sconfitte fino al momento tanto atteso (e di cui nessuno dubitava) che risolverà tutto nel migliore dei modi. Con la possibilità, per Andy, non solo di conoscere ed apprezzare il sesso ma, grazie a Trish, anche l'amore vero. Cui si aggiungerà, per rendere anche più roseo il finale, una inaspettata ricchezza perché quei famosi giocattoli, una volta venduti, si riveleranno di un valore quasi inestimabile... Chi vuole, può divertirsi. La regia è di un esordiente, Judd Apatow, in arrivo da molta tv, il testo se l'è scritto insieme all'attore che dà volto ad Andy, Steve Carell, noto anche lui per una carriera comica televisiva. Non ha una faccia divertente (anzi, piuttosto comune), comunque le situazioni in cui, insieme con il regista anche sceneggiatore, ha immaginato di muoversi gli sono spesso occasione per giochini e scherzi non molto lontani dai climi buffonescamente erotici di «American Pie», appesantiti dal fatto che qui, anziché adolescenti, in primo piano ci sono degli adulti, e quasi tutti sulla quarantina (ai margini, perciò, del mezzo paradosso). Attorno gli altri interpreti hanno rilievo scarso, salvo la donna cui Andy finalmente dovrà la sua vittoria, Chatherine Keener, con il pregio (e la fortuna) di assomigliare un po' alla nostra Sabrina Ferilli.