Mike, tentazione Rai

Presente anche il presidente di Viale Mazzini, Claudio Petruccioli. La possibilità che Bongiorno su una rete Rai possa condurre un programma legato alla storia della televisione, avendo come partner un grosso personaggio del piccolo schermo, sembra potersi presto trasformare in realtà. I vertici Rai ci starebbero già lavorando. Lo conferma lo stesso Bongiorno, presente ieri alla gran festa della Rai in suo onore, che però sottolinea: «Dovrò prima chiedere a Silvio Berlusconi cosa ne pensa». Bongiorno, ieri pomeriggio, ha registrato una puntata speciale di «Porta a porta» che Bruno Vespa manderà in onda la prossima settimana. Accanto a Mike molti dei personaggi, ancora viventi, che hanno iniziato insieme a lui l'avventura di «Lascia o raddoppia?». La partecipazione a «Porta a porta» è stata possibile grazie alla esclusiva liberatoria ottenuta da Mediaset. Non è stato invece possibile un collegamento che Raidue avrebbe voluto realizzare con «Piazza grande» durante la cerimonia dei festeggiamenti. Per il mezzo secolo della trasmissione che ha inaugurato la stagione del quiz in Tv, è stato pubblicato anche un libro edito da Rai Eri, «La vita è tutta un quiz» che vuole rappresentare, attraverso i mutamenti della Tv i cambiamenti della società italiana da «Lascia o raddoppia?» ad oggi. Un legame, quello tra la realtà del Paese e Bongiorno sottolineato dal presidente Petruccioli che ha indicato nel conduttore il trait d'union tra la vita reale e quella televisiva. A Bongiorno, oltre alla torta colossale che ha provveduto a tagliare, è stato donato il microfono da lui utilizzato 50 anni fa nella trasmissione e la riproduzione in oro della copertina del libro. In mezzo secolo di Tv, è radicalmente mutato il modo di intendere il piccolo schermo anche nei rapporti umani. «Io non ho mai avuto un complimento dai dirigenti Rai di quel tempo che mi chiamavano solo per rimproverarmi e ventilarmi un possibile licenziamento se non avessi rigato dritto. Eppure conquistavo ben 23 milioni di spettatori a puntata», svela Bongiorno che attualmente conduce su Retequattro il programma «Genius». Concorda lo storico conduttore sull'evoluzione dei tempi televisivi, soprattutto per quel che riguarda il quiz, «trasformato in una scelta di più risposte ad una domanda che si protrae troppo a lungo». «Mike è l'incarnazione di una Tv educativa, istruttiva, stimolante, mai noiosa», afferma Renzo Arbore che riconosce a Bongiorno la capacità di averlo appassionato ai quiz, genere inizialmente denigrato. «Il suo debutto in Tv ha segnato un'epoca di invenzioni e di novità». Manifestazioni di affetto vengono anche da parte di Pippo Baudo che, tra il serio ed il faceto, si sbilancia: «Se non avesse fatto "Lascia o raddoppia?" noi non saremmo qui ad occuparci di Tv. Ma sono certo che difficilmente Mediaset lo lascerà andar via. Silvio Berlusconi gli deve tutto: se Bongiorno non fosse stato il pioniere anche della Tv commerciale andando a Tele Milano prima che nascesse la Fininvest, forse oggi lui non sarebbe presidente del Consiglio». «Mike mi volle a "Campanile sera" accanto a lui, Enzo Tortora e Renato Tagliani - afferma Enza Sampò - Io avevo solo 20 anni, troppo pochi allora per andare a fare collegamenti nelle piazze italiane. Ma fu un grande successo perché per la prima volta si iniziò uno scambio costruttivo tra diverse realtà del paese». che ha consentito oggi l'interattività tecnologica.