COSÌ GLI UOMINI
O almeno questo è ciò che pensano molti uomini dimenticandosi che basta sedersi o salire un gradino per metterle involontariamente in mostra. E non sempre quello che appare è uno spettacolo edificante. Secondo il conte Filippo Verani-Masin di Castelnuovo, uomo di raffinata eleganza «le calze devono essere blu con un abbigliamento formale, di seta nera se indossate sotto lo smoking, mentre possono essere anche di altri colori, magari a piccoli disegni o rombi, quando portate con un capo casual. Ma che siano sempre sopra al polpaccio». Insomma, è possibile giocare con la fantasia, ma non con la lunghezza. Al bando quindi l'antiestetico calzino che arriva allo stinco tanto in voga negli Stati Uniti per non parlare di quello bianco ammesso solo se tenuto sotto la tuta da ginnastica. Detta regole anche per le calze da uomo Brioni (le preferite da Kofi Annan) che le vuole in materiali pregiati come il cotone filo di Scozia e il cachemire. Se i colori sono quelli basici scuri per l'inverno, in estate ci possiamo sbizzarrire con i toni pastello mentre le fantasie spaziano dagli uniti, ai classici rombi, alle righe, agli inserti in contrasto su punta e tallone (in vendita a un prezzo medio di 40 euro nella boutique romana di via Barberini). Grande amante e portabandiera del colore italiano nel mondo ecco che la maison Missoni si diverte a osare con una tavolozza di tinte caleidoscopica. Righe dalle mille tonalità che si uniscono tra loro con un risultato sorprendente. Muji, marchio giapponese all'avanguardia, fa le calze in filo riciclato a 20 euro per ogni confezione da 5 paia (Info: www.muji.co.jp). Sozzi Calze, produttrice di calze dal 1912, produce calzini in pura lana vergine (25 euro) o in cachemire (30 euro) a fantasie patchwork, zigzag, righe o nel più classico melange. A Roma, tra gli altri, da Manicucci, Essegi&Co e Dan. E per chi avesse problemi di circolazione ecco che Wolford ha creato Long Distance a coste fini con compressione graduata anatomica perfetti anche per chi fa una vita sedentaria.