Più blues che rock nel nuovo cd dei Rolling Stones

E così, dopo «Bridges to Babylon», i due capi storici delle "pietre rotolanti" hanno inforcato le chitarre e acceso i microfoni per gettare giù, nell'autunno scorso, i brani del loro nuovo album da studio. Poi, quando si sono sentiti pronti hanno chiamato ad affiancarli Charlie Watts e Ron Wood e hanno registrato i 16 brani inediti di «A Bigger Bang» («Un bang più grande»), che la Virgin farà uscire in ogni latitudine il 2 settembre prossimo. Intanto, ieri, da Londra, via Internet, la stampa di tutto il mondo ha potuto ascoltare il download dei nuovi brani firmati Rolling Stones, che il celebre gruppo porterà in tournée dal 21 agosto, al Fenway Park di Boston, negli Stati Uniti e in Canada. Il tour poi proseguirà in Messico, Sud America, Estremo Oriente, Nuova Zelanda, Australia e, poi, nell'estate '06, in Europa. «Rolling Stones» (1964) fu il loro primo album e nel '65 la band britannica era già nella leggenda. Pertanto, si può considerare che con «A Biggest Bang» Mick Jagger e Co. celebrino il loro quarantennale. E in questo album, sebbene ricoperta dalla nobile ruggine del tempo trascorso, c'è ancora tanta di quella energia che il mitico quintetto sprigionò dal Revolution Club londinese in ogni angolo del pianeta, infiammando almeno quattro generazioni. La tracklist del preascolto di ieri non è data per definitiva, tuttavia si parte con le vibrazioni contagiose delle chitarre in «Oh No, Not You Again», presentato a sorpresa, nel maggio scorso, alla Juilliard School di New York, in occasione dell'annuncio del tour. Poi gli ex giovanotti, che 40 anni fa incarnarono il sentimento di ribellione che animava la generazione di quel tempo, fanno sentire di nuovo alto il loro grido di protesta con «Rough Justice», il singolo mirato e destinato alle radio rock statunitensi. «Streets Of Love», invece, è il singolo internazionale, un rock lento e struggente, composto ad arte per accarezzare i cuori dei fans irriducibili delle "pietre rotolanti". Con «Let me Down Slow» Mick e i suoi partners si specchiano nel ritmo stordente, dominato dalle incessanti percussioni, che ricorda successi indelebili, quali «Satisfaction» e «Gimme Shelter». A seguire, bellissimo, il blues ruvido di «Back Of My Hand», introdotto dall'armonica a bocca. Ancora, di forte impatto, i brani «It Won't Take Long», «Laugh, I Nearly Died» e «Rain Fall Down». Ma, se Mick Jagger tiene fede alla sua fama di straordinario performer dall'incantevole voce solista, Keith Richards ci regala due autentiche chicche, «This Place Is Empty» e «Infamy», togliendo la spina alla chitarra e strofinando con la carta vetrata la sua voce di bluesman romantico e di mago del rock.