Carmen? Non muore piú

Il noto musicista di Sarajevo, autore delle musiche della gran parte dei film di Kusturica, debutta stasera (repliche fino al 22 dicembre) con la sua «Orchestra per matrimoni e funerali» al Teatro Strehler di Milano, nell'ambito del Festival del Mediterraneo. Poi, Bregovic porterà la sua "opera" in Sardegna (Cagliari, 26-28 dicembre; e Sassari, il 29 dicembre). Successivamente, «Karmen» sarà a Roma, l'8 marzo, a Santa Cecilia, e si confronterà con la l'opera di Bizet che andrà in scena due giorni prima, in forma di concerto, con George Prétre sul podio. Bregovic, a quest'opera di Bizet nessuno aveva osato cambiare il finale... «"Carmen" è l'unica opera gitana, la protagonista muore e tutto finisce nel sangue. Gli zingari, però, amano il lieto fine, le conclusioni con grandi feste. Così, ho messo la K a Carmen, come la scriverebbe uno zingaro, e ho riscritto la storia in forma di sceneggiatura. Infatti, in primavera, produrrò e dirigerò il film». Quindi niente duelli e niente violenze nella sua «Karmen»? «Il duello tra il torero, che nella mia opera è un trombettista, e il poliziotto José, che io trasformo in Zozé, c'è ma è musicale. La sfida è tra due bande musicali, interpretate sempre dalla mia orchestra di 10 ottoni e tre cantanti. Quando si battono per il trombettista, suonano le note di Bizet; quando sono dalla parte di Zozé, eseguono la mia composizione». Altri cambiamenti? «L'ho attualizzata ai giorni nostri. Karmen è una cartomante di uno show televisivo e durante un'audizione incontra questo trombettista, nipote di un grande della tromba, oramai scomparso, che gli ha lasciato in eredità uno spartito. Si tratta di un amore impossibile per una zingara che aveva incontrato in una stazione ferroviaria, una delle tante ragazze che vengono nelle grandi città attratte a caccia di sogni e poi finiscono sul marciapiede. La mia Karmen rivendica la libertà prima dell'amore. Per i gitani, la libertà non è un bene negoziabile, nemmeno con il più grande degli amori. Bizet aveva un po' semplificato questo aspetto. Nella mia storia tutto finisce bene: Karmen si sposa con il trombettista e anche Michaela si unisce al suo Zozé. Per 5 giorni, l'ho rappresentata a un festival gitano che si tiene ogni anno, a 100 chilometri da Belgrado, ed è stato un bel successo».