LA CROCE DI VEROLI

I monaci-guerrieri (l'Ordine cavalleresco nacque nel 1129 e fu soppresso dalla Santa Sede nel 1312) passarono dalla gloria delle Crociate al rogo dell'eresia incolpati, tra le tante accuse, di aver sputato sulla Croce e rinnegato Cristo. Vero, falso? Il libro "La Croce templare-teutonica di Veroli, Federico II e la Sindone" di Domenico Rotundo, studioso certosino e investigatore di verità smarrite, cerca di scolorire il giallo e rispolverare l'onore dei Templari. Il professore usa il Crocefisso di Veroli, nella Ciociaria, come prova a favore dei Templari e lo riusa per svelare il presunto complotto ordito da Filippo il Bello, re di Francia, per disfarsi dei ricchi e potenti cavalieri. Rotundo sostiene che la Croce nella Cattedrale di Veroli «è il perfetto ritratto dell'imperatore svevo Federico II. Il prezioso Crocefisso conferma non solo che una notevole parte del Santo Legno era in possesso di Federico II - spiega il professore - ma anche che l'imperatore siculo-svevo era proprietario della sacra Sindone di Torino, che affidò in custodia ai Templari, prima in Calabria e poi in Puglia dove, a Castel Fiorentino, in territorio della templare Torremaggiore, Federico la volle con sé in punto di morte con l'abito cistercense che aveva ricevuto a Casamari». Templari, Palestina, Federico II, Sindone, Crocefisso di Veroli: il filo della difesa postuma dei cavalieri del Tempio accompagna il lettore lungo un percorso a ritroso attraverso chiese, testimonianze e date al termine del quale chi legge dovrebbe porsi la domanda: i monaci-guerrieri come poterono oltraggiare la Croce se erano custodi della Sindone? E darsi la risposta: essi non lo fecero. Un libro, certo, non basta a sciogliere la matassa processuale, quello scritto da Rotundo però è una provocazione abbastanza affilata da recidere alcuni garbugli della trama colpevolista anti-Templare, incerta e poco chiara. Nel testo non poteva mancare il fato: è citata Torremaggiore, sito dove morì Federico II stringendo a sé la Sindone. «Non a caso Torremaggiore - dice l'autore - è il luogo di nascita del vigile del fuoco che, spinto da una forza misteriosa, portò in salvo la Sindone di Torino durante l'ultimo incendio». Ancora una volta la Storia ci confonde le idee. Domenico Rotundo "La Croce templare-teutonica di Veroli, Federico II e la Sindone" Ursine edizioni (18 euro)