«È GIÀ IERI», REMAKE DI «RICOMINCIO DA CAPO», NELLE SALE LA PROSSIMA SETTIMANA

Ci ha provato un regista italiano alla sua seconda opera, Giulio Manfredonia curandone anche l'adattamento, fedele alla trama americana. L'originale è del '93, una deliziosa commedia sull'animo umano divenuta ben presto un cult movie, dal titolo «Groundhog day» («Il giorno della marmotta» ma in Italia si chiamò «Ricomincio da capo»), con due straordinari attori come Bill Murray e Andy Mc Dowell. La versione italiana invece prende il nome di «È già ieri», protagonista il bravo Antonio Albanese (nella foto) con Fabio De Luigi e Goya Toledo. Qui, il nostro Alex Drastico rimane intrappolato in un eterno 13 agosto a Tenerife, diversamente da Murray prigioniero di un infinito 2 febbraio in una cittadina della Pennsylvania. La pellicola, prodotta da Cattleya in coproduzione con la Spagna dove è stata girata, e distribuita dalla Columbia che ha anche concesso i diritti, sarà nelle sale il prossimo 16 gennaio. Albanese, un ruolo appetitoso per un attore. Filippo, conduttore televisivo cinico ed egoista che inizia un percorso per ritrovare se stesso. «Decisamente interessante interpretare un personaggio così ricco. Una storia dove avviene di tutto. Si incontra l'amore, la morte, amici, nemici, il cinismo, la cattiveria, il rapporto con la natura. Mi è piaciuto lavorare con Manfredonia che oltre ad essere un regista coraggioso, è stato mio aiuto ne "L'uomo d'acqua dolce" e "La fame e la sete"». Anche se ha mantenuto una sua originalità interpretativa, ritiene di aver subìto l'ombra di Bill Murray? «È impensabile un confronto con Murray. Lui è un grandissimo attore, ha una fisicità molto particolare, lo abbiamo apprezzato anche nel recente "Lost in translation". E poi è più bello di me... Partire con questa ansia mi sembrava disumano. Tuttavia volevo provare, vagliare strade diverse». Murray in questi giorni è in Italia, avete pensato di invitarlo ad una proiezione? «È un'idea. Magari mi porto anche una damigiana di Valium per stemperare eventuali insulti». Dopo un film da attore, a quando una storia tutta sua? «Mi sono preso un periodo di pausa. Mi dedico completamente a mia figlia ed alla coltivazione degli ulivi. Produco un ottimo olio e vado spesso a pescare. Tuttavia sto pensando ad una sceneggiatura tratta dal libro "Sette facce" di Ozono Boy, la storia di un uomo che ogni giorno si improvvisa una persona diversa». Vuol dire che non la rivedremo neanche sul piccolo schermo con la nuova serie di «Non c'è problema»? «Probabilmente il mio programma migliore. Il direttore di Raitre Paolo Ruffini mi ha offerto la prima serata, ho voluto però del tempo per prepararmi, forse sarò pronto in autunno».