GLI ANALISTI DEL FINANCIAL TIMES

È quanto sostiene il Financial Times nella rubrica The Lex Column, dedicata all'annuncio dell'uscita di Ford e De Sole da Gucci, gruppo italiano della moda controllato da PPR. La cessione, continua il quotidiano finanziario, «ridurrebbe il rischio nel portafoglio Gucci e potenzierebbe i profitti di oltre 60 milioni di euro in un colpo solo». Sottolineando che la decisione del «duo più potente del mondo della moda» segna la fine di un'era per Gucci, il Financial Times prevede che «gli azionisti Gucci saranno preoccupati del 2005» (Ford e De Sole se ne andranno il prossimo aprile dopo aver completato le collezioni del prossimo anno) «e il vuoto di gestione li spingerà probabilmente ad esercitare l'opzione di vendita a PPR a 85,52 dollari in aprile». Intanto le incertezze sul futuro di Gucci, ieri continuava a pesare sui titoli di PPR, il gruppo di distribuzione francese che per dare la scalata alla griffe italiana ha investito miliardi di euro. I titoli PPR, che l'altro ieri avevano perso il 4,82%, cedevano in tarda mattinata un ulteriore 2,08% a 82,25 euro. A fine giornata le ppr erano scivolate ancora (-6,4%). Secondo gli analisti, PPR dovrà ora provare che la sua decisione di lanciarsi nel difficile settore del lusso con l'acquisto 4 anni fa di Gucci era giusta. Per finanziare il nuovo polo, che ha rafforzato con Yves Saint Laurent e altri bei nomi della moda e della gioielleria, PPR ha dovuto cedere alcune attività, come i suoi servizi finanziari Finaref. Alla fine di marzo, quando avrà esercitato il suo put sulle azioni Gucci non ancora in suo controllo, PPR avrà complessivamente sborsato oltre 7 miliardi di euro per la sola scalata alla griffe italiana. Per alcuni analisti, il divorzio tra Gucci e il duo che lo ha risanato e imposto come una delle grandi firme della moda potrà invece rivelarsi positivo perchè consentirà a PPR di riprendere le redini in mano del suo polo lusso.