«An si è fatta scippare idee e argomenti»

In più Destra e Sinistra oggi non hanno significato: sono solo fantasmi di qualcosa che era vivo, ma solo nel passato. C'è disincanto e amarezza nelle riflessioni di Massimo Fini su destra, cultura, intellettuali. Appare dai suo concetti l'ombra di un naufragio: quello della cultura, tutta, senza distinzioni tra Destra e Sinistra, nel mare buio del modernismo. Massimo Fini, la Destra italiana dà il giusto peso ai suoi intellettuali? «La Destra ha dimenticato la cultura. La classe politica della Destra, Alleanza Nazionale, è completamente disinteressata dall'argomento. In questo i politici di Destra non hanno preso esempio da quello che di buono hanno fatto i loro avversari. Oggi la Destra non è in grado di esprimere cultura. Ci sono comunque degli intellettuali, come Veneziani e Fisichella». E il confronto fra Destra e Sinistra? «Non mi importa molto della Destra e della Sinistra. Non esistono più. Sono due categorie ottocentesche, di quando si parlava in termini di liberalismo e marxismo». Ma allora cosa cosa resta della Destra? «La vera Destra oggi, a livello mondiale, è no global, antimodernista. Ma la Destra italiana si è appiattita sul berlusconismo, sul mondialismo e sul globalismo. Si è fatta scippare questi grandi temi. Dell'antiglobalismo così si è impossessata la Sinistra: Casarini, Bertinotti e compagnia». È ancora valido leggere e studiare Nietzsche? «Si, certo. Nietzsche è al di là, oltre che del bene e del male, anche della Destra e della Sinistra. È estremamente fecondo e tuttora valido». La sfida del futuro? «Un ripensamento radicale della cultura uscita dalla rivoluzione industriale. Questo per tornare a un mondo di piccole dimensioni, a una realtà controllabile dalla democrazia. È chiaro che la democrazia rappresentativa nel mondo globalizzato è una truffa. Cosa può sperare di controllare oggi il cittadino? Assolutamente nulla. È necessario tornare a un mondo di dimensioni più piccole». A. A.