di DARIO SALVATORI ATTESI al prossimo «Verona Beat» (5-6 giugno) - la rassegna dedicata ...

Se nel 1967 la loro caratterizzazione avvenne grazie al fortunato «A whiter shade of pale» (otto milioni di copie vendute) che si rifaceva alla «Suite n.3 in do maggiore» di Bach, il loro nuovo disco, «The well's on fire» contiene ottime ballad e il notevole «Fellow travellers», basato sull'aria «Lascia ch'io pianga» dal «Rinaldo» di Handel. Anima del gruppo rimane il cantante e pianista Gary Brooker, ben assecondato dal paroliere Keith Reid, due degli elementi storici dell'organico anni Sessanta. Procol Harum The well's on fire (Eagle) *** Per il suo lancio sul mercato americano, Paolo Conte ha scelto un titolo francese, «Reveries». Si tratta di dodici nuove versioni di brani già conosciuti, presenti in importanti album quali «Tournée», «'900», «Aguaplano», in cui il musicista è affiancato dagli stessi musicisti con cui ha suonato dal vivo nel corso degli ultimi due anni. Le canzoni di Conte cambiano sempre, spesso dipendentemente dall'umore, dal teatro che le ospita, dalle reazioni del pubblico. Anche qui i cambiamenti non sono pochi. Apprezzabili i nuovi arrangiamenti di «Sud America» e «Dancing». Sarà interessante vedere la reazione del mercato americano, tenendo presente che Conte debutta nella stessa etichetta di Ry Cooder e Joni Mitchell. Paolo Conte Reveries (Nonesuch) *** Da anni residente in Italia (ha aperto una casa vinicola in Sicilia produttrice dell'«Etna Red»), Mick Hucknall continua a tenere in vita i suoi Simply Red, una band davvero importante negli anni Ottanta. Dopo qualche spiacevole battuta d'arresto torna con «Home», un album a base di ottimo soul, sanguigno e mordace, realizzato con gusto. Dal vivo i Simply Red sanno ancora scaldare la platea, discograficamente non rinunciano al gusto della campionatura, forse per attualizzarsi. Non proprio un sound da ritorno alle origini ma pur sempre una formazione guidata da un ottimo vocalist. Simply Red Home (Nun)