Quando nei negozi arrivò la lingerie targata Parigi

Questo in alcune vetrine, mentre in altre apparvero centinaia di cappelli da signora, con le piume e senza piume, con fibbie e senza, e centinaia e centinaia di scarpe - nere, bianche, gialle, di pelle, di raso, scamosciate, col cinturino, con la pietrina». Subito dopo questo annuncio un esercito di donne invase il palco del Teatro del Varietà, cadendo in delirio di fronte alla boutique di Woland. No, non è questa una nuova trovata pubblicitaria per favorire gli acquisti, e non è nemmeno il frutto di una vendita promozionale. Non ci troviamo a Milano, né a Parigi, né a New York. Siamo a Mosca. Non la Mosca di oggi, quella dei nuovi russi, ma la Mosca degli anni Venti, vista attraverso la penna di Michail Bulgakov, nel suo «Maestro e Margherita», all'interno del capitolo «La magia nera e il suo smascheramento». Sono questi gli anni della Nep, della Nuova Politica Economica promossa da Lenin nel marzo del 1921, al X° congresso del Partito comunista. Anni di confusione, di contraddizioni, di illusioni, di speranze disattese. La finestra sovietica aprì le sue porte al commercio con l'Occidente e grande spazio ebbe l'importazione della moda parigina, soprattutto della lingerie. A poco a poco la biancheria intima faceva il suo ingresso nei negozi, nelle vetrine, occupava un posto innaturale nella letteratura, e le donne, magicamente attratte da tutto ciò che portava un tocco di esotismo, indossavano sottovesti gialle, mutandine viola, biancheria rosa. È il compiacersi, riconoscersi in diverse cose, non da ultime la sessualità. Specificatamente "poslaja", volgare, in quegli anni era la donna, veicolo di quella libertà di costumi e di quella promiscuità che la Nep aveva portato con sé. La donna è vittima della propria leggerezza e dell'amore per i bei vestiti, ma è ancora più vittima del disordine sessuale, visto come residuo zarista e influenza della cultura occidentale. L'estrema libertà di costumi sotto la Nep aveva disorientato gli individui. Lo stalinismo avrebbe ristabilito l'ordine rilanciando un pesante puritanesimo dopo gli slanci liberatori degli anni Venti, parallelamente al recupero e alla mitizzazione della famiglia.