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C'è la data. In Italia epidemia da coronavirus fino al 6 agosto. Ma attenti alla seconda ondata

Carlo Antini
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Secondo un modello cinese la fine dell'epidemia di Covid-19 nel nostro Paese dovrebbe arrivare intorno «al 6 agosto». Lo studio stima un totale di infezioni in Italia tra 116.114 e 274.378 casi, ed evidenzia come in base ai dati l'allentamento delle misure in Italia «sia arrivato troppo presto»: il rischio è che il nostro Paese si trovi ad affrontare «una seconda ondata di casi» di Covid-19. Ad affermarlo è il team diretto da Wangping Jia del Chinese Pla General Hospital di Pechino, che ha confrontato l'epidemia da nuovo coronavirus nella provincia cinese di Hunan e l'Italia in uno studio su "Frontiers in Medicine". Per gli studiosi cinesi un intervento governativo «tempestivo e rigoroso» è un fattore chiave nel ridurre la diffusione dei casi Covid-19. «Pensiamo che sia troppo presto per allentare le restrizioni a partire dal 4 maggio», ha detto Jia.  Per approfondire leggi anche: Mai così pochi casi dal 10 marzo «La potenziale seconda ondata potrebbe arrivare se le restrizioni venissero allentate tre mesi prima» di agosto. «L'Italia non è alla fine del periodo dell'epidemia di Covid-19», ha sottolineato Jia. Se Hunan e Italia sono simili per dimensioni della popolazione, circa 60-70 milioni di abitanti a testa, l'impatto dell'epidemia in queste due aree è stato molto diverso (ricordiamo che il primo focolaio in Cina è stato a Wuhan, città nella provincia di Hubei, ndr). Al momento della pubblicazione dello studio, l'Italia aveva il secondo più alto numero di decessi dopo gli Stati Uniti e si collocava al terzo posto per infezioni, secondo il Coronavirus Resource Center dell'Università Johns Hopkins. Il tutto contro poco più di 1.000 casi confermati nello Hunan.

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