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Coronavirus, la Lombardia spera. Gallera: ora è il momento di resistere

In Lombardia i dati sui contagi di coronavirus restano in linea con i giorni scorsi mentre si attende che cominci finalmente la discesa

Silvia Sfregola
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L'epidemia di coronavirus in Lombardia potrebbe aver raggiunto il "plateau", con i dati che restano in linea con i giorni scorsi mentre si attende che cominci finalmente la discesa. Lo hanno spiegato il presidente della Regione, Attilio Fontana, e anche il professor Carlo Federico Perno del Niguarda, commentando i numeri di oggi. Sono 351 i nuovi decessi, che portano il totale a 8.311. Giovedì erano stati 367. Ci sono 1.455 nuovi positivi e in totale sono ora 47.520. Sono i dati comunicati dall'assessore al Welfare, Giulio Gallera, che ha spiegato che sono 11.802 i ricoverati, 40 in più di ieri, e 1.381 in terapia intensiva. È però anche molto aumentato il numero dei tamponi effettuati (6.765, che portano il totale oltre i 135mila), cosa che evidentemente influisce sul numero di positivi. Mentre resta sempre Milano la provincia lombarda con più contagi, con 387 in un giorno, ma anche questi scesi da giovedì, quando erano stati 482. E per la prima volta oggi si sono registrati zero casi positivi a Crema. "Anche oggi il trend è rimasto nella stessa positiva linea, continua a essere in pianura e non ha impennate - ha commentato Fontana -. Speriamo che adesso inizi a discendere. Sono passati 4-5 giorni di costante linea che non aumenta. Dobbiamo ribadire la necessità di essere rigorosi nell'applicazione delle regole". Fontana insiste su questo punto: "Bastano un paio di giorni di notizie abbastanza positive, bastano provvedimenti che sembrano andare in un senso più liberale e più aperto e la gente pensa immediatamente che sia finito tutto. Ma non è finito niente, siamo ancora nel bel mezzo dell'epidemia e ora arriva la parte più difficile e non possiamo allentare la presa. Bisognerà essere rigorosi durante le festività pasquali. Quest'anno bisogna essere un po' severi". Gallera gli ha fatto eco: "Ancora oggi ci sono numeri positivi. I nostri ospedali stanno iniziando un po' a tirare il fiato, scendono gli accessi ai pronto soccorso e i ricoveri. Ma ora è il momento di resistere, nonostante le belle giornate. Tutti sono capaci a stare in casa quando fa freddo e piove, ma il carattere dei lombardi si deve vedere adesso. Occorre tenere duro e stare in casa". Perno, direttore del dipartimento di Analisi chimico-cliniche e microbiologia dell'ospedale Niguarda, ha sottolineato: "Noi stiamo correndo tantissimo. In tre mesi il virus ha fatto una devastazione ma la medicina si è mossa con una velocità incredibile. La Lombardia, più di altre, ha subito un attacco primario, abbiamo fatto molta fatica. Adesso i numeri portati dall'assessore Gallera indicano che siamo in una fase di plateau o anche di lenta discesa". Intanto la Regione ha ricevuto il via libera dall'Iss sulle mascherine prodotte in Lombardia: "Anche per le tante insistenze che abbiamo rivolto all'Iss - ha detto Fontana - e da oggi potremo iniziare a distribuirle". Il governatore ha anche diffuso un messaggio inviato da Elena Pagliarini, l'infermiera dell'ospedale di Cremona, guarita dopo aver contratto il coronavirus: “Voglio dedicare con tutto il cuore ai miei colleghi guerrieri questa notorietà che ho avuto dopo la foto che mi ritraeva mentre dormivo sul computer in ospedale. Ci dicono che siamo eroi. I veri eroi sono tutti i pazienti che ce l'hanno fatta e ce la faranno". La donna, ha sottolineato Fontana, "era diventata il simbolo di chi combatteva questa battaglia. Ora è guarita ed è uscita dalla malattia. Credo che si debbano ringraziare tutti i suoi colleghi che stanno combattendo come leoni".

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