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Coronavirus, polizia penitenziaria a rischio contagio. E nessuno fa nulla

Carlo Antini
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Non solo i medici e gli infermieri degli ospedali. Anche gli agenti della polizia penitenziaria sono fortemente a rischio contagio da coronavirus. Come spiegano le dichiarazioni di Gennaro Migliore e Ettore Rosato di Italia Viva. «L'ultima circolare del capo del Dap impone ai poliziotti penitenziari, assimilati a operatori pubblici essenziali, di continuare a prestare servizio presso le strutture penitenziarie anche se abbiano incontrato persone probabilmente positive al coronavirus. Tale disposizione, come altre dell'amministrazione, non rispetta i più elementari requisiti di tutela e sicurezza del personale della polizia e non tiene conto della possibile diffusione del contagio all'interno delle carceri». Lo sottolinea il deputato di Italia Viva Gennaro Migliore, ex-sottosegretario alla Giustizia.  Per approfondire leggi anche: Il deputato Cirielli si filma nella barella «Come evidenzia più di un sindacato della Polizia Penitenziaria, la priorità è quella di dotare tutti gli operatori di dispositivi di protezione individuale che, pur essendo stati annunciati in pompa magna e già in enorme ritardo, sono attualmente carenti presso gli istituti. Inoltre - spiega - va effettuato il tampone a tutti i poliziotti e va reso immediatamente pubblico il risultato». «Non comprendere la specificità e l'eccezionalità dell'ambiente carcerario significa procurare danni all'intera collettività, ma in primo luogo a chi in quegli istituti lavora o è ristretto. Non si tratta di una polemica ma di riconoscere che dopo le rivolte, i ferimenti degli agenti e le tragiche morti di 14 detenuti avvenute negli ultimi giorni, nulla si stia facendo da parte del vertice del Dap in ossequio al più elementare buon senso», conclude. «Stando alle disposizioni impartite dal direttore del Dap, la polizia penitenziaria non ha diritto alle tutele previste per chi viene in contatto con persone contagiate coronavirus». Lo scrive in un post su Facebook Ettore Rosato (Iv), vicepresidente della Camera dei Deputati. «Misure inaccettabili - sottolinea Rosato - che mettono a rischio non solo gli agenti, che già svolgono un lavoro complesso, ma tutti coloro che li incontrano. Non è questione di polemica - conclude il Presidente di Italia Viva - ma è nostro dovere denunciare chi ha già dimostrato di non saper fare il suo lavoro.»

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