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Coronavirus, i morti in Italia salgono a sei: l'ultima vittima è un uomo di 80 anni

Una ragazza con la mascherina a Milano

Alessandro Austini
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Il bilancio è in continuo aggiornamento. Ora i morti accertati in Italia per il Coronavirus salgono a sei: l'ultima vittima è un uomo di 80 anni di Castiglione d'Adda che era ricoverato all'ospedale Sacco di Milano. Giovedì scorso era stato portato al Pronto Soccorso di Lodi con un infarto in corso e ricoverato nel reparto di rianimazione, poi una volta accertata la sua positività al virus è stato spostato al Sacco di Milano.  Non è invece risultata contagiata, come si era detto in un primo momento, una donna morta agli Spedali civili di Brescia. Era in realtà una pazienta oncologica con un quadro clinico già compromesso. Le vittime accertate finora sono tutte persone anziane con altre gravi patologie in corso. Il numero provvisorio dei contagiati in Italia è salito a 229, la maggior parte in Lombardia con 172 casi e 4 morti. Segue il Veneto con 32 persone colpite dal virus, 18 in Emilia Romagna di cui nove registrati oggi, 4 in Piemonte e 3 nel Lazio. Il nostro Paese è quindi il terzo nel mondo con più casi di Coronavirus accertati dietro Cina e Corea del Sud, ma il numero così alto potrebbe essere dovuto ai controlli particolarmente accurati e capillari sulle persone colpite da stati influenzali. Intanto anche il calcio deve adeguarsi. Il presidente federale Gabriele Gravina ha confermato che le partite del prossimo weekend dovrebbero giocarsi a porte chiuse. Idem la gara di Europa League in programma giovedì a San Siro tra Inter e Ludogorets.  "Abbiamo inoltrato una richiesta ufficiale per Inter-Ludogorets - ha spiegato Gravina in conferenza stampa - e siamo in attesa di un riscontro. Ci è stato però anticipato come probabilmente positivo per quanto riguarda la fattibilità della gara, a porte chiuse. Senza creare allarmismi abbiamo chiesto di coordinare le diverse ordinanze a livello regionale e locale, prevedendo anche la possibilità, in estrema ratio, di poter disputare le partite a porte chiuse, cosa che probabilmente dovrebbe avvenire già domenica, salvo ulteriori proposte organizzative dalla Lega di Serie A". Alla domanda se esiste la possibilità di giocare Juventus-Inter di domenica sera a porte aperte, il presidente federale risponde così: "Magari, io sarei l'uomo più felice del mondo perché significherebbe un'evoluzione positiva legata alla questione del virus. Ad oggi però siamo tutti allineati per mantenere le restrizioni fino al 1° marzo compreso, consentendo quindi di giocare a porte chiuse”.

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