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Coronavirus a Codogno, i genitori disperati: non stava bene l'hanno rimandato a casa

Katia Perrini
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I genitori del 38enne ricoverato in gravi condizioni a Codogno non si capacitano di tutto quello che sta succedendo. «La cena risale a gennaio», continuano a ripetere la madre e il padre di M. M. che è ricoverato nel reparto di Terapia intensiva, a proposito della cena fatta dal 38enne con un amico che era stato in Cina e che potrebbe, ma non è ancora stato accertato, aver contagiato il figlio. Mercoledì scorso «non stava già bene, ma non era in Terapia intensiva, era in reparto», hanno spiegato.  «Domenica aveva la febbre, lunedì aveva la febbre - aggiungono - È stato ricoverato al pronto soccorso martedì mattina, poi è stato dimesso, ma quando è tornato a casa non è stato bene ed è tornato con la febbre a 40. È stato in Medicina per un giorno, poi si è aggravato ed è stato intubato», ha detto la madre. «Lui dorme, è una cosa penosa - dice il padre - Noi l'abbiamo intravisto perché non si poteva. Hanno fatto un'eccezione per noi, il medico ci ha visto che eravamo distrutti e ci ha accontentati. Era meglio non vederlo».  «Noi stiamo bene, non abbiamo nessun sintomo. Ma non possiamo proprio dire che stiamo bene, è un'eresia. Ci hanno detto di non uscire e di non fare entrare nessuno. Devono ancora venire, quando non lo so», dicono i due. «Abbiamo dovuto fare i diavoli a quattro - dice il padre del 38enne - Continuiamo a chiedere: "Ma venite o non venite?". Pensavamo che la famiglia sarebbe stata avvisata più celermente, ma ci hanno spiegato che la questione è molto caotica». I due poi chiariscono: «Ci lamentiamo perché siamo in queste condizioni: quello che ci manca è un po' più di informazione, il resto è eccellente». Il 38enne il 2 febbraio scorso aveva preso parte a una gara podistica a Santa Margherita ligure e esattamente una settimana dopo, il 9 febbraio, aveva partecipato a un'altra gara a Sant'Angelo Lodigiano. «Siamo venuti alla mezza maratona delle Due perle a Santa Margherita Ligure lo scorso 2 febbraio, ha corso con me, stava bene, c'era anche sua moglie, abbiamo corso insieme domenica 9 mentre il 16 non si è presentato a correre». Ha spiegato il presidente del gruppo podistico Codogno '82, Carlo Benuzzi parlando del paziente di 38 anni che fa parte della squadra podistica.. «Dal sabato 15 in avanti sembrerebbe che avesse cominciato ad avere qualche linea di febbre - prosegue Benuzzi - ci sentiamo da ieri costantemente, nessun altro del gruppo ha manifestato nessun problema. Siamo 130 in tutto ma non tutti partecipano».  Ma ora la paura si sta allargando anche alla Liguria, dove ci sono già sette sospetti contagi. Così il governatore Toti è dovuto intervenire per rassicurare i liguri. «Non c'è alcun rischio in Liguria per il 38enne di Codogno», ha detto il presidente ligure Giovanni Toti.  «Non è detto che il paziente fosse già stato infettato quando aveva fatto quella competizione, con ogni probabilità era ancora soggetto sano. La maratona si è svolta il 1° febbraio e il periodo finestra non è di questa durata. Se avesse contagiato qualcuno nel Tigullio, oggi avremmo già casi conclamati. Il suo passaggio è stato indolore nella nostra regione», ha spiegato.  Intanto sono circa un centinaio i dipendenti dell' Unilever di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, dove lavora il 38enne, che si stanno sottoponendo al'esecuzione dei tamponi per verificare eventuale contagio. «Abbiamo saputo del contagio questa mattina, dai giornali. Ora cerchiamo di capire le procedure e poi speriamo di poter tornare a casa», spiega un dipendente dell' azienda. L'uomo spiega che negli uffici della multinazionale «questa mattina non c'erano tutti, ora saremo un centinaio, anche meno. E aspettiamo di capire cosa succederà». Il 38enne, comunque, ora è in gravi condizioni. Tanto che non può essere trasportato da Codogno all'ospedale Sacco di Milano. Sono in corso il trasferimento, invece, tre dei contagiati dal coronavirus. Al Sacco sono già in osservazione la moglie del 38enne, un amico podista, e l'amico rientrato dalla Cina, risultato però negativo al test. Al Sacco è ricoverato anche il medico di base che per primo aveva curato il 38enne  che, al momento, sembra in buone condizioni.

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