paura contagio

Coronavirus, al via il rientro degli italiani dalla Cina. Per loro niente quarantena

Carlo Antini

Gli italiani che saranno rimpatriati nei prossimi giorni dalle zone "calde" del focolaio del coronavirus cinese «saranno sorvegliati al loro arrivo in aeroporto ma non necessariamente ospedalizzati in quarantena». Le modalità precise «della loro presa in carico saranno indicate nei prossimi giorni quando ci saranno dati certi». Lo hanno spiegato gli esperti del tavolo tecnico scientifico che si è insediato all’Istituto superiore di sanità (Iss) al termine della riunione parlando con i giornalisti.  Per approfondire leggi anche: Ecco il volo per rimpatriare gli italiani Il "team" comprende ordini, società scientifiche, Regioni, Iss, ministero della Salute, Protezione civile e forze dell’ordine. Secondo Giuseppe Ippolito, diretto scientifico dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma, «nessuno può essere ospedalizzato senza una vera causa» e Giuseppe Ruocco, segretario generale del ministero della Salute, ha ribadito che «il protocollo per la quarantena dei connazionali sarà valutato e definito nelle sue modalità dalla task force che sta seguendo giornalmente l’evoluzione dell’emergenza coronavirus». Intanto è atterrato in California l’aereo su cui 201 cittadini statunitensi sono stati evacuati da Wuhan, in Cina, epicentro dell’epidemia da nuovo coronavirus. Il volo è atterrato alla March Air Reserve Base, dopo aver fatto scalo ad Anchorage in Alaska. Tutti i passeggeri sono stati sottoposti a due test in Cina e altri due ad Anchorage, e nuove analisi saranno effettuate in California. Resteranno qui fino alla fine del processo di rimpatrio, hanno sottolineato le autorità, senza precisare quando questo periodo durerà.