magistratura

Benetton, altro guaio in autostrada

Valeria Di Corrado

Anas ha fatto un altro regalo alla famiglia Benetton, concedendo la proroga della concessione autostradale a una loro impresa, a patto di realizzare una tratta che nei fatti non è stata ancora realizzata. E ora l’ex consiglio di amministrazione dell’Azienda nazionale autonoma per le strade si ritrova a dover rispondere di un danno erariale da capogiro, pari a poco meno di 600 milioni di euro. La Procura della Corte dei conti del Lazio, infatti, ha chiuso le indagini sull’illegittima proroga della concessione delle autostrade A4 (da Brescia a Padova) e A31 Valdastico (da Rovigo a Piavene Rocchette), partite dall’esposto di settembre 2015 presentato dal senatore di Forza Italia Lucio Malan. La Guardia di Finanza ha notificato un invito a dedurre (il corrispettivo di un avviso di garanzia nel penale) all’ex presidente del cda di Anas spa, Pietro Ciucci, e ai quattro consiglieri di amministrazione dell’epoca: Enrico Della Gatta, Eugenio Pinto, Uberto Siola e l’avvocato Sergio Scicchitano (quest’ultimo è stato nominato in quell’incarico dall’ex ministro ai Lavori Pubblici Antonio Di Pietro e poi è diventato difensore personale dell’ex pm di Mani Pulite; nello studio legale di Scicchitano si è fatto le ossa anche il pupillo dell’Idv Vincenzo Maruccio, ex assessore regionale del Lazio ai Lavori pubblici). Il vecchio management di Anas adesso rischia di ritrovarsi a processo davanti alla Corte dei conti ed essere condannato - ciascuno per la sua parte - a risarcire il danno erariale quantificato dal vice procuratore Massimo Perin in 594.037.308 euro... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI