Il futuro delle divise

Ci sono i soldi: le assunzioni delle Forze dell'ordine si fanno

Silvia Mancinelli

Il braccio di ferro sulle assunzioni nelle forze armate rischia di prestare il fianco all' opposizione, dando vita a una logorante guerra intestina nel governo giallo -verde. A dar speranza a un "esercito" di donne e uomini in divisa, sempre più risicato e non poco invecchiato, era stata a inizio agosto il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia B ongiorno con la firma di un provvedimento che di fatto sbloccava 8mila nuove assunzioni (1.953 poliziotti, 2.155 carabinieri, 1.125 finanzieri, 861 guardie penitenziarie, 1.300 vigili del fuoco). «Prepariamoci a un anno ricco di concorsi per forze armate, di polizia e vigili del fuoco: come indicato nel contratto di governo, infatti, nei prossimi mesi si farà in modo di incrementare gli organici - annunciava il sito Money.it, specializzato in economia e finanza -. Il decreto è stato inviato al MEF (Ministero dell' economia e delle finanze) e spetterà al ministro Giovanni Tria valutare che il provvedimento sia compatibile con il bilancio: in poche parole bisognerà verificare che ci sono le risorse necessarie permettere in atto questo ambizioso piano di reclutamento». E qui, appunto, sta l'intoppo. Perché a sequestrare i calici prima del brindisi ci ha pensato proprio il più parsimonioso ministro dell'Economia, scelto in extremis dal governo 5 Stelle e Lega al posto del prescelto Paolo Savona, oggi "riciclato" al dicastero per gli Affari Europei... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI