il processo

Ladispoli, per il delitto Vannini il pm chiede la condanna per tutta la famiglia Ciontoli

Daniela Cursi

Il pm Alessandra D'Amore ha formulato l'accusa di omicidio volontario chiedendo 21 anni di carcere per Antonio Ciontoli, 14 per la moglie Maria Pezzillo e per i figli Martina e Federico. Due anni di carcere per Viola Giorgini - fidanzata di Federico Ciontoli - accusata di omissione di soccorso. Si avvia dunque a conclusione l'iter giudiziario relativo all’inchiesta sull’omicidio di Marco Vannini, raggiunto da un colpo di pistola il 17 maggio del 2015, a casa della fidanzata Martina Ciontoli e deceduto dopo 110 minuti di agonia.  È un'intera famiglia a finire sotto accusa, è un’intera famiglia chiamata a deporre all'interno della prima Corte d’Assise di Roma. Antonio Ciontoli si è dichiarato responsabile, puntando il dito su un incidente. Un gioco. Uno scherzo. È tornata in aula anche la superperizia, secondo la quale Marco poteva salvarsi se solo fosse stato soccorso immediatamente.  La prima chiamata al 118 - ore 23.41 è andata a vuoto. “Non serve più”, aveva dichiarato Maria Ciontoli. Poi, la seconda telefonata, ore 24.06: “Lui ha vent’anni, un’infortunio in vasca, è caduto e si è bucato un pochino con un pettine a punta”. Questa la dichiarazione di Antonio Ciontoli. Centodieci minuti dopo lo sparo, Marco Vannini è morto a causa di un’emorragia interna sull’elicottero che avrebbe dovuto portarlo in ospedale. La sentenza è fissata per il 18 aprile.