L'INCIDENTE

Milano, treno deraglia e si schianta a Pioltello: tre morti e decine di passeggeri feriti

Silvia Sfregola

Un piccolo pezzo di binario, lungo appena 23 centimetri, ha ceduto sotto un treno di 5 vagoni che viaggiava a 140 chilometri all’ora verso Milano, facendolo deragliare e provocando 3 vittime e decine di feriti, alcuni anche molto gravi. L’incidente, avvenuto poco prima delle 7 del mattino, ha coinvolto un convoglio Trenord proveniente da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi, sul quale viaggiavano circa 350 persone. Il bilancio, fermo a tre donne uccise, a 4 feriti in codice rosso ma non più in pericolo di vita, e a decine di feriti lievi in gran parte immediatamente medicati e subito tornati a casa, avrebbe potuto essere molto più grave. Più di due chilometri dopo l’uscita dal binario, all’entrata della stazione di Pioltello, i due vagoni centrali del convoglio, in una nuvola di scintille, hanno abbattuto tre pali e ne hanno piegato un terzo, accartocciandosi e rovesciandosi di traverso sui binari. Lo scenario apparso a soccorritori e giornalisti accorsi sul posto in una plumbea mattina invernale era apocalittico. Numerose squadre di vigili del fuoco hanno faticosamente lavorato per oltre due ore per riuscire ad estrarre i corpi delle vittime e dei feriti più gravi dal terzo vagone, quello che ha subito l’impatto più forte accartocciandosi come una scatoletta di latta. Le persone soccorse sono state oltre un centinaio, 116 secondo i dati forniti dai vigili del fuoco. Il Pm di Milano Tiziana Siciliano ha aperto un’indagine a carico di ignoti con l’ipotesi di disastro ferroviario colposo, ma è prevista a breve l’iscrizione nel registro degli indagati dei vertici di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), la società responsabile della gestione delle infrastrutture ferroviarie. Anche se l’ipotesi di un eventuale sabotaggio "non viene esclusa a priori" in ambienti investigativi, è considerata molto remota. Tutto fa pensare che l’incidente sia dovuto al cedimento strutturale del binario le cui ragioni andranno chiarite. Nessuna responsabilità, invece, è stata ipotizzata per il macchinista, già sentito in ospedale. "Ho frenato quando era ormai troppo tardi", ha spiegato. Tra i primi atti dell’indagine, il magistrato titolare dell’indagine ha disposto il sequestro dell’area interessata dal disastro, dei vagoni del convoglio deragliato, della scatola nera, dei filmati registrati dalle telecamere e della documentazione relativa anche alla manutenzione e alla sicurezza della rete ferroviaria interessata. Ha inoltre nominato due consulenti, che già si sono occupati in passato di disastri ferroviari, per svolgere gli accertamenti del caso. Gli esponenti della Rfi intervenuti sul posto hanno comunque escluso qualsiasi collegamento, al di là della "triste coincidenza", con un precedente incidente avvenuto esattamente sei mesi fa nello stesso luogo, ma sul binario opposto, quello che si allontana da Milano. "Lì c’era stato un problema a uno scambio. In questo caso è tutta un’altra cosa", ha spiegato il responsabile per la Lombardia di Rfi, Vincenzo Macello. In prefettura si è tenuta una riunione di emergenza alla quale ha partecipato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, assieme al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al presidente della Regione, Roberto Maroni, all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, all’amministratore delegato di Trenord, Cinzia Farisè e al presidente di Ferrovie Nord Milano, Angelo Gibelli, ospiti del prefetto Luciana Lamorgese. Al termine Del Rio ha annunciato di avere attivato "una commissione di inchiesta ministeriale parallela che non interferisce con la Procura cui abbiamo dato tutta la nostra collaborazione. Vogliamo accertare i fatti in questa vicenda così triste". Ma, ha voluto precisare in quello che ha definito "un giorno tragico non solo per Milano ma per tutto il sistema ferroviario italiano", "il sistema ferroviario italiano è tra i più sicuri al mondo".