VITERBO

Uccide i genitori e simula un ricovero, caccia al figlio

Augusto Parboni

I cadaveri di due coniugi rispettivamente di 83 e 71 anni sono stati rinvenuti mercoledì sera avvolti in un cellophane. A dare l’allarme perché non riuscivano a contattare i genitori, due dei tre figli. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che saliti dalla finestra si sono trovati di fronte a due cadaveri. Sull’omicidio sta indagando la Questura di Viterbo, la polizia scientifica e la squadra mobile. A quanto si apprende la morte dei due coniugi risalirebbe a circa 36 ore prima del ritrovamento. Una delle vittime si trovava sul letto mentre l’altra sul pavimento. Al momento il maggiore indiziato del duplice omicidio è il figlio 44enne che abitava con i genitori e che al momento risulta irreperibile. Al loro arrivo i vigili del fuoco con l’ausilio di un’autoscala sono arrivati al primo piano e il caposquadra si è introdotto nell’appartamento entrando da una finestra. I due figli che avevano lanciato l’allarme avevano le chiavi ma non riuscivano ad aprire la porta perché la serratura era stata sostituita a loro insaputa. Una volta dentro i pompieri si sono trovati davanti, nella camera da letto, i due corpi esanimi avvolti in una pellicola di plastica di quelle usate per gli imballaggi. Chi lo aveva fatto, evidentemente, intendeva rallentare il processo di decomposizione e il propagarsi del cattivo odore.  Il ricercato, secondo quanto riferito agli inquirenti dai due fratelli, avrebbe parlato di un ricovero in una clinica per anziani, senza però specificare la struttura né riferire altri dettagli, probabilmente per nascondere il delitto.