AL VERTICE DELLE POLIZIE DI LAMPEDUSA

Gabrielli: su Londra abbiamo le carte e la coscienza a posto

Francesca Musacchio

"Noi comprendiamo l'affanno e le sofferenze di chi è chiamato a gestire una situazione estremamente complessa ma abbiamo le carte e la coscienza a posto". A margine del vertice dei capi delle polizie dei paesi del Mediterraneo, il capo della Polizia, Franco Gabrielli, risponde così ai cronisti che gli chiedono delle affermazioni di Scotland Yard che non avrebbe avuto alcuna segnalazione dall'Italia sul terzo attentatore di Londra. "Sterile fare polemiche di bassissimo livello - spiega Gabrielli -. E sarebbe scorretto e poco istituzionale mettersi a polemizzare da una posizione di forza con chi si trova in difficoltà". "Il tema delle segnalazioni - spiega il capo della polizia - è estremamente complesso ed è legato strettamente al numero di segnalazioni che ogni Paese è chiamato a gestire: in alcuni sono tantissime, altri come il nostro ne hanno molte di meno. Ecco perché io non mi ergo a censore dei comportamenti degli altri, nella consapevolezza che noi viviamo una situazione parzialmente diversa e più favorevole rispetto ad altri, anche se ciò non ci sottrae naturalmente alla minaccia". Immigrazione, terrorismo e criminalità organizzata. Sono i temi al centro del super vertice in corso a Lampedusa, presso la sala convegni dell’aeroporto, al quale partecipano 9 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, è al tavolo con i suoi omologhi di Francia, Croazia, Cipro, Grecia, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna. Presente anche il direttore dello Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia. E’ il primo incontro di questo genere dell’European relationship for mediterranean security (Ermes), nell’ottica di una sempre più ampia cooperazione su temi scottanti. Un tavolo di lavoro organizzato alla porta d’ingresso dall’Europa e per questo dall’alto valore simbolico, soprattutto alla luce degli ultimi attentati che si sono verificati in Gran Bretagna e Francia. I flussi migratori lungo le rotte del Mediterraneo centrale, inoltre, impegneranno una parte importante degli incontri. Il blocco delle partenze dalla Libia, infatti, sembra ancora lontano.